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I Viaggi Di Repubblica

mprenditrici del gusto ... Nell’azienda Cinelli Colombini dove l’intero organico è femminile... Una successione ininterrotta di vigneti, oliveti,
querceti e boschi segnati ancora dalle vecchie
strade appena rotte da ville e castelli, dove
è facile essere conquistati dalle geometrie eleganti
della campagna, le stesse che fanno da
sfondo ai quadri delle Madonne rinascimentali.
Questo è ciò che appare in questa limitata
area della Toscana tra Montalcino e Trequanda
dove Donatella Cinelli Colombini, fondatrice
del Movimento Turismo del Vino e ideatrice
di “Cantine Aperte”, possiede due fattorie. A
Montalcino ci sono 18 ettari di Brunello e la
cantina Casato Prime Donne, prima azienda
vinicola in Italia dove l’intero organico è femminile.
Sono donne le cantiniere, le addette
all’accoglienza dei turisti e alla commercializzazione.
Qui le botti e le barriques sono intercalate
da affreschi sulla storia di Montalcino e
della battaglia di Montaperti del 1260. Nei
vigneti intorno al Casato c’è un percorso con
opere d’arte delle vincitrici del Premio
“Casato Prime Donne”, che viene assegnato a
chi divulga, fotografa o studia il territorio di
Montalcino e i suoi vini. A Trequanda si trova
l’altra azienda, la Fattoria del Colle con oltre 23
ettari di vigneto (Sangiovese, Canaiolo Nero,
Merlot, Alicante, Trebbiano, Malvasia del
Chianti e Foglia Tonda, antico vitigno recuperato
dall’azienda), cereali, tartufi bianchi, oliveti
e una struttura agrituristica con 19 appartamenti,
3 piscine e un ristorante. L’atmosfera
della fattoria è quella della villa di famiglia che
offre un’ospitalità autentica nelle vecchie case
di contadini ed è un’ottima base per visitare la
Val d’Orcia e le città d’arte toscane. La Fattoria
del Colle, infatti, di trova a pochi chilometri da
Pienza, Montepulciano, Sant’Antimo, Monte
Oliveto Maggiore e Siena.


La parola all’enologa, Barbara Magnani ... “Seguire con cura
l’intera filiera”... “Il Casato Prime Donne e la
Fattoria del Colle sono state
determinanti per la mia formazione
professionale. Sono
in azienda da dieci anni,
sono orgogliosa di poter lavorare
con altre donne a contatto
diretto con la signora
Donatella, che ci ha dato la
possibilità di crescere molto
legate al progetto, per dimostrare
che la grande enologia
non richiede muscoli ma cervello
e che le donne ne hanno
certamente abbastanza per
arrivare all’eccellenza. Con
Antonella, Margherita,
Mara, Francesca e Debora
formiamo un bel gruppo,
molto unito, che segue l’intera
filiera dall’arrivo dell’uva in
cantina fino all’imbottigliamento.
Nel 2009 la “Vinaia
del Vento” sarà pronta per
vinificare l’uva di Brunello
come si faceva anticamente”.

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