Vigneti sui terrazzamenti nelle Dolomiti, in Valtellina, o sulle scogliere delle Cinque Terre, e filari che corrono lungo colline più inerpicate o protetti dal vento sferzane da muretti a secco. Sono solo alcuni esempi di viticoltura eroica, o meglio estrema, che in molti territori è l’unico reale presidio conto l’abbandono. Territori ben definiti nelle loro caratteristiche: devono avere un’altitudine superiore ai 500 metri sul livello del mare, ad esclusione dei sistemi viticoli in altopiano, pendenze del terreno di oltre il 30%, sistemi viticoli su terrazze o gradoni, o essere zone di viticoltura delle piccole isole. Ed è qui nascono vini che si sfideranno nell’edizione n. 32 del “Mondial des Vins Extremes”, l’unico concorso enologico mondiale riservato ai vini eroici e organizzato dal Cervim - Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana, che si terrà a Sarre (Aosta) il 29 e il 30 settembre.
Negli stessi giorni si svolgerà anche l’edizione n. 4 dell’“Extreme Spirits International Contest”, dedicato ai distillati di origine vinicola provenienti dalle medesime zone eroiche, con l’obiettivo di valorizzare i prodotti, il territorio e orientare il consumatore verso un “bere responsabile” e alla scelta di questi particolari alcolici di alta qualità (con le iscrizioni ancora aperte fino al 7 settembre on line www.mondialvinsextremes.com, e campioni da consegnare entro l’11 settembre).
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