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Identita' Di Vino Di Paolo Marchi

Brunello, uno splendido quarantenne, ma … Il Consorzio del Brunello di Montalcino festeggia il 40° compleanno e lo fa nel migliore dei modi, con una degustazione che parte dalla tanto (forse troppo) celebrata vendemmia 1997 per spingersi fino all’anno della costituzione, 1967. In mezzo, annate straordinarie ma anche altre molto meno felici, tutte interpretate dai produttori in maniera variegata ma sempre coerente con il dna del Brunello. Questo quarantenne negli anni si è evoluto, passando dalla nobile eleganza degli anni Settanta alla crescita strutturale degli Ottanta fino agli eccessi tannico/muscolari dei Novanta. Oggi ha numerose sfaccetatture che ripercorrono idealmente i caratteri che lo hanno contraddistinto negli anni, ma questo rende più che mai necessaria un’ufficializzazione delle varie sottozone della Docg, ormai richiesta a gran voce da più parti. L’assaggio, comunque, ha fornito conferme dai soliti nomi: strepitosa la prova delle vecchie annate di Biondi Santi (1964 e 1970) e Costanti (1967), netto miglioramenti negli anni per Banfi, costante solidità per Castelgiocondo, nobiltà inossidabile per Salvioni, sempre bravi Palazzo e Tenimenti Angelini, ennesimo plauso per Ciacci Piccolomini e Uccelliera. Tuttavia, in un evento del genere, pesano parecchio assenze come quelle di Il Poggione e Casanova di Neri, icona della migliore tradizione ilcinese il primo, della rinascita del Brunello il secondo. Per non parlare di signori del Brunello del calibro di Piero Palmucci e Gianfranco Soldera: non si può e non si deve ignorare chi ha scritto le più belle pagine di storia di questo grandissimo vino.

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