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Il 58% del vino italiano arriva dalle cooperative, per un fatturato di 4,3 miliardi di euro: a dirlo è un’indagine di Alleanza Cooperative Italiane su dati Ismea. Il vino cooperativo rappresenta il 52% della produzione di vini Dop e il 65% degli Igp

Il 58% del vino italiano arriva dalle cooperative, responsabili del 52% della produzione di vini Dop e del 65% degli Igp, quote addirittura superiori a quelle registrate sui vini comuni, pari al 50%. Le 493 cooperative attive nel settore (quasi 179.000 i soci produttori) fatturano complessivamente 4,3 miliardi e coinvolgono poco meno di 8.700 addetti. Le dimensioni medie di una cooperativa vitivinicola associata sono pari a 8,4 milioni di euro di giro d’affari e, in termini di occupati, l’impresa vitivinicola coinvolge mediamente 17 addetti. Nel 2015 il fatturato aggregato derivante dall’export delle cantine cooperative è arrivato a 1,8 miliardi di euro, pari ad un terzo di tutto il valore del vino commercializzato all’estero. A dirlo è un’indagine dell’Alleanza Cooperative Italiane su dati Ismea.
Si parte dal Veneto, con due tra le principali Dop italiane: il Prosecco Doc, dove il 50% della vinificazione proviene dalla cooperazione, e il Valpolicella, che arriva al 62% del totale prodotto. Una roccaforte, quella del Veneto, che si manifesta anche con l’80% del Soave Doc e con il 53% del bianco concorrente, il Custoza. In Trentino, dove 3 bottiglie su 4 sono cooperative, la presenza tra i vini di qualità è ancora più marcata, con quote oltre il 90% del prodotto per le Doc di Teroldego Rotaliano, Trentino, Valdadige e Casteller e un 24% per lo spumante Trentodoc.
Anche nelle due supergriffate regioni enologiche, Toscana e Piemonte, la presenza della cooperazione si fa sentire, con il 10% della produzione del Brunello di Montalcino, il 15% del Barolo, il 20% del Chianti Classico Docg, il 50% del Nobile di Montepulciano, il 42% del Dolcetto di Dogliani e il 22% del Barbaresco. E se in Emilia Romagna vino è sinonimo di cooperativa - con il 90% del Lambrusco vinificato e il 75% del Sangiovese di Romagna - anche nel Lazio si raggiungono quote plebiscitarie, con il 100% per la Doc Vignanello e il 98% per la Igt Colli Cimini. Notevole anche il peso in Puglia, dove si contano 6 Doc con valori pari all’80% dell’intera produzione, mentre il Primitivo di Manduria raggiunge quota 40%.

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