02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
IL MESSAGGIO

Il bere moderato è associato ad una minore mortalità “per tutte le cause” rispetto allo “zero alcol”

Lo riafferma il “Review of Evidence on Alcohol and Health” 2025, studio realizzato dalle National Academies of Sciences Usa
alcol, BERE MODERATO, LINEE GUIDA, NATIONAL ACADEMIES OF SCIENCES USA, SALUTE, USA, Mondo
Il bere moderato associato ad una minore mortalità rispetto allo “zero alcol”

Dagli Usa, se dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, il 20 gennaio 2025, Donald Trump imponesse dazi sui prodotti europei, vino incluso, potrebbe arrivare un duro colpo per il comparto, anche italiano, che negli States ha il suo primo mercato mondiale. Ma intanto, per il settore, in un contesto di continua lotta politica tra chi promuove un consumo moderato di alcolici, vino incluso, e chi spinge per la tolleranza zero, in nome del salutismo, proprio dall’America arriva un messaggio da non sottovalutare. Che, beninteso, non è un invito al bere alcolici, o ad iniziare a farlo per chi non lo fa, ma un parere autorevole ed ufficiale che riafferma quello che molti sostengono, ovvero che un consumo moderato e in assenza di particolari patologie, se da un lato vede crescere alcune percentuali di rischio di sviluppare problemi come il cancro al seno per le donne, dall’altro vede una riduzione complessiva dei rischi di morte “per tutte le cause”, ed in particolar modo per quelle associate alle malattie cardiovascolari, rispetto a chi non beve affatto o, evidentemente, beve troppo. Emerge dal “Review of Evidence on Alcohol and Health” 2025, studio realizzato dalle National Academies of Sciences su incarico dello U.S. Department of Agriculture, anche in vista delle revisione delle “Dietary Guidelines for Americans”, le linee guida per l’alimentazione degli americani che vengono riviste ogni cinque anni, come accadrà nel corso del 2025.
Un documento complesso (che potete trovare qui), che ha comparato i dati di diversi studi ritenuti “eligible” (attendibili, idonei, ndr), e pubblicati tra il 2019 ed il 2023. E che, pur evidenziando i potenziali effetti dannosi del bere alcolici in certe circostanze, afferma, tra le altre cose: “il comitato conclude che, in confronto a chi non ha mai consumato alcolici, un consumo moderato è associato ad una mortalità minore per tutte le cause”. Consumo moderato che, secondo le stesse linee guida americane, è quello di 1-2 drink al giorno, contenenti ognuno, al massimo, 14 grammi di alcol. O, semplificando, il classico bicchiere di vino.
Per dovere di cronaca, questa, è solo una delle tante conclusioni contenute nello studio, ed è valutata come “moderate certanly”, ovvero un’affermazione per la quale “le prove sono sufficienti per determinare gli effetti sugli esiti di salute, ma sono limitate da questioni sollevate nella valutazione della qualità delle prove; ulteriori informazioni provenienti da studi futuri potrebbero modificare la conclusione”. Ma, in ogni caso, è un qualcosa di molto diverso dalle linee guida di altri Paesi, o dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che continuano a battere sul “consumo zero”, tout court.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli