02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Il bianco toscano per eccellenza si presenta all’“Anteprima Vernaccia” 2016, a 50 anni dalla nascita del Consorzio: di scena a San Gimignano, “la New York del Trecento”, il meglio dell’annata 2015 e della Riserva 2014 negli assaggi di WineNews

Il bianco toscano per eccellenza, dalle antiche ascendenze storiche e letterarie (citato dai grandi scrittori e poeti del Medioevo e Rinascimento, da Dante e Boccaccio, da Michelangelo e da Lorenzo il Magnifico), la Vernaccia di San Gimignano è il bianco per eccellenza della Toscana, prodotto secondo i dettami del primo disciplinare varato in Italia, nel lontano 1966. Nel 2016 si festeggiano, dunque, i 50 anni della denominazione bianchista, che oggi conta su un giro di affari stimato in 41,5 milioni di euro, di cui 16,5 derivante dalla commercializzazione della Vernaccia di San Gimignano.
L’export della Vernaccia di San Gimignano è pari al 52% del fatturato totale, il principale mercato europeo è la Germania, seguito in ordine da Svizzera, Inghilterra, Olanda e Belgio. Ma il mercato più importante in assoluto si è confermato quello americano, dove è andato oltre un milione delle 5,5 milioni di bottiglie prodotte ne 2015. Sul fronte del mercato interno, il 19,2% della produzione totale è stato venduto direttamente dalle aziende ai consumatori finali, mentre il 16,5% è andato agli esercizi commerciali di San Gimignano. Questo significa che il 35,7% della produzione è stato assorbito dal commercio locale e che poco più del 12% è stato destinato al territorio nazionale.
Sotto i riflettori due annate per certi versi opposte. L'annata 2015 conferma le ottime aspettative registrate in vendemmia con vini in generale profumati, equilibrati e con una bella struttura. Ma a tanta qualità corrisponde una minore quantità: 41.056 gli ettolitri di Vernaccia di San Gimignano prodotti dai 730 ettari di vigneto nel 2015, il 9% in meno rispetto all’annata precedente. L’altro millesimo è il 2014, declinato nelle Riserva. Benché questi vini siano il risultato di un attento lavoro da parte dei produttori, l’annata inevitabilmente rispecchia il suo andamento complicato. I vini sono sì delicati e di buona acidità, ma, in generale, dimostrano qualche mancanza in fatto di struttura e di tenuta futura nel tempo.
Secondo gli assaggi di WineNews si distinguono fra le Vernaccia 2015 quella della Tenuta Le Calcinaie, dai bella freschezza aromatica e dal ritmo gustativo polposo e solido e, sul medesimo registro stilistico, la Vernaccia 2015 di Cesani, dagli aromi floreali e dal gusto pieno e incisivo. Molto bene anche la Vernaccia Vigna a Solatio 2015 di Falchini, che trova nel ricco bagaglio aromatico il suo punto di forza. Dal tratto stilistico più austero la Vernaccia Titolato Strozzi 2015 delle Tenute Guicciardini Strozzi, dai cenni minerali e dalla buona dinamica gustativa. Molto immediata ma decisamente piacevole la Vernaccia 2015 di Cappella Sant’Andrea. Ha buone potenzialità la Vernaccia Riserva 2014 di Mormoraia, mentre la Vernaccia Fiore 2014 di Montenidoli ha il passo del grande vino. Freschissima la Vernaccia 2014 de La Lastra, speziata e di buona sostanza la Vernaccia Vigna Santa Margherita 2014 di Panizzi. Un salto indietro nel tempo, sostanzialmente positivo, con Vernaccia Riserva 2011 di Teruzzi e Puthod, un vino di buona consistenza e dai profumi intensi.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli