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IL BIOLOGICO CI SALVERÀ. IN CONTROTENDENZA IL SETTORE BIO SULLA CRISI INTERNAZIONALE: IN ITALIA VENDITE A +5,4% NEL 2008. A DIRLO LA CIA-CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI

C’è un settore dove la crisi non si sente, quello del biologico: emerge dal “Sana”, il Salone del naturale di Bologna, in programma dal 10 al 13 settembre. La Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, in particolare, rileva come nel 2008 si sia registrata una crescita nelle vendite domestiche - in termini monetari - del 5,4% sull’anno precedente. Trend che è proseguito anche nel primo semestre 2009 che, secondo i primi dati ancora provvisori, segna un aumento del 4/5%. Il risultato è soddisfacente per il comparto, anche se meno positivo rispetto al +10,2% riscontrato nel 2007, tuttavia, il dato è migliore sull’andamento complessivo dei consumi agroalimentari, inclusi i prodotti convenzionali, che nel 2008 sono cresciuti, sempre in termini monetari, del 4,4% mentre sono rimasti praticamente stabili sotto il profilo della quantità.

Gli incrementi maggiori di crescita si rilevano per l’ortofrutta fresca e trasformata (+20% rispetto al 2007), per i prodotti per l’infanzia (+16%) e per pane, pasta, riso e uova, (+14%). Meno consistente è risultata, invece, la crescita della spesa domestica per l’acquisto di bevande biologiche (+2,7%) e dei prodotti lattiero-caseari (+1,5%), mentre - unici nel settore - registrano una battuta d’arresto i prodotti della prima colazione (caffè, tè, biscotti, dolciumi), in calo del 14% su base annua. Bene anche gli oli, soprattutto quelli extravergine d’oliva, che hanno avuto un aumento del 7,1% e il miele (+7,5%); trend simile per i gelati e i surgelati che sono cresciuti del 10%. Invariata la distribuzione della spesa per singole categorie: i prodotti lattiero-caseari si sono attestati al 20% del totale, seguiti dall’ortofrutta, al 19,5% e dai prodotti della prima colazione (14%), categorie che, in pratica, raggiungono un’incidenza di oltre il 50% del complesso degli acquisti “bio” nel nostro Paese.

I dati del 2008 confermano la forte concentrazione degli acquisti di prodotti biologici nelle regioni settentrionali, con percentuali del 44,1% nel Nord-Ovest e del 27,2% nel Nord-Est, mentre un altro 19,7% fa riferimento alle regioni centrali, inclusa la Sardegna, con il Sud che copre il restante 9%.

Se andiamo ad osservare i trend di crescita però vediamo che nel Centro-Sud sono più marcati rispetto al Nord: +12,3% al Mezzogiorno; +8,5% al Centro e in Sardegna; +6,8% nel Nord-Ovest e una flessione dello 0,8% registrata nel Nord-Est. Nella distribuzione, si evidenzia poi una crescita della spesa di oltre il 5% negli iper e supermercati; più rilevante, invece, l’incremento registrato nei negozi tradizionali (+17,3%) e negli hard discount (+45,9%). Nella lista dei prodotti “bio” più acquistati dalle famiglie italiane figurano - secondo la Cia - in testa le uova (7,7% del totale), seguite da latte fresco (7,2%) e yogurt (7%). Nella classifica figurano, inoltre, le bevande alla soia (5,4%), gli omogeneizzati (4,4%), i succhi di frutta (4,1%), l’olio d’oliva (3,8%), la pasta di semola ed il miele (3,7%).

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