Il 94% delle aziende italiane produttrici ha tratto vantaggio dall’aumento di interesse per il vino, registrato negli ultimi anni: emerge da un’indagine dell’Osservatorio del Salone del Vino, condotta su un campione rappresentativo di cantine italiane. Il risultato maggiormente conseguito è stato l’allargamento del mercato, sia in termini di maggiori vendite che in termini di incremento della copertura dei canali di vendita (83% di indicazioni da parte dei produttori che hanno avuto effetti positivi). Meno rilevanti, ma comunque importanti, sono state anche le ripercussioni sul livello dei prezzi, indicati in aumento dal 49% delle cantine in sviluppo. Questo effetto è certamente dovuto anche ad un miglioramento della composizione delle vendite, che ha visto premiati i vini di qualità. Interessanti sono pure gli indicatori indiretti di crescita di interesse per i produttori, come l’aumento delle richieste di informazioni (85% di indicazioni), l’aumento delle visite alle cantine (83%) e la maggiore attenzione dei media (77%).
Questi buoni risultati hanno indotto anche la maggior parte delle cantine a fare investimenti: nel 2001, le aziende che hanno fatto qualche tipo di azione sono state il 73%; in testa alla graduatoria degli interventi il miglioramento della cantina (91% di indicazioni), seguito dall’incremento della rete distributiva (69%) e quindi dall’incremento della superficie vitata (61%), dall’ampliamento della cantina (58%) e dall’acquisizione di altre aziende o di altro terreno (12%). Se, nel 2001, la quota delle aziende che hanno fatto investimenti è stata del 73%, per il 2002 le aziende che dichiarano di voler fare investimenti sono il 78%, con l’ordine di preferenza, per i diversi tipi di investimento, sostanzialmente analogo al 2001: prima di tutto il miglioramento della cantina e all’ultimo posto l’acquisizione di altre aziende o di altri terreni, che ovviamente richiede un impegno finanziario rilevante e quindi un’attenta valutazione. E a proposito di impegno finanziario, nel 2001 l’indagine ha rilevato che le cantine hanno sviluppato gli investimenti soprattutto con l’autofinanziamento (79% di indicazioni) e in seconda battuta con il ricorso al credito (58%); decisamente contenuto (8%) è il ricorso all’apporto di nuovi soci, che naturalmente è una decisione da meditare in quanto comporta mutamenti nella gestione e negli equilibri aziendali. Anche per il 2002, la maggioranza delle cantine intende seguire la stessa strada del 2001 con un lieve, ma significativo, aumento della disponibilità a favorire l’ingresso di nuovi soci nelle aziende (14% di indicazioni contro l’8% del 2001).
Sui mercati su cui puntare, a fronte di una significativa quota che pensa soprattutto al mercato italiano (33%), l’indagine dell’Osservatorio del Salone del Vino evidenzia una ben delineata maggioranza (67%) che mira soprattutto sull’estero e che, per aumentare la propria penetrazione nei mercati del mondo, vorrebbe che gli enti di promozione si impegnassero soprattutto incrementando la pubblicità e favorendo una maggiore partecipazione alle fiere.
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