02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)
SOSTENIBILITÀ

Il boom delle certificazioni Equalitas con una crescita del 139% in tre anni: Veneto regione leader

Ben 14.500 etichette a marchio per un totale di 8,8 milioni di ettolitri di vino certificati. E aumentano le richieste internazionali
CERTIFICAZIONI, EQUALITAS, SOSTENIBILITA, Italia
Equalitas: 8,8 milioni di ettolitri di vino certificati

Ben 14.500 etichette a marchio per un totale di 8,8 milioni di ettolitri di vino certificati (contro i 6,9 del 2022) che si traducono in una crescita del 139% in un solo triennio. Sono i numeri di Equalitas, società le cui quote sono in maggioranza detenute da Federdoc, Federazione dei Consorzi dei Vini a Denominazione di Origine, l’unico organismo interprofessionale esistente in Italia in ambito vitivinicolo e proprietaria dell’omonimo standard che permette una certificazione dei livelli di sostenibilità di prodotto, aziende e territori vitivinicoli. Dal 2017, anno di fondazione, il sistema Equalitas ha raggiunto 435 unità operative certificate per 306 ragioni sociali e un fatturato totale di circa 6 miliardi di euro. Tra le regioni italiane in testa c’è il Veneto con 120 unità operative, segue il Piemonte con 91 e la Toscana con 73, ma alte concentrazioni si registrano al Centro e nel Meridione in particolare in Abruzzo (34), in Puglia (22), in Sicilia e nelle Marche (17). Numeri che confermano la certificazione Equalitas come uno dei principali standard di riferimento per il vino sostenibile, non solo in Italia ma anche all’estero. L’internazionalizzazione, ha spiegato Equalitas, rappresenta, infatti, un altro importante asset strategico: crescono le adesioni internazionali con otto aziende certificate in Spagna e due in Svezia a cui si affiancano sempre più richieste formali provenienti dai grandi colossi del vino come Francia e Germania, ma anche da Paesi emergenti del settore come Romania, Bulgaria, Grecia, Belgio, Sud Africa, Brasile, Finlandia e Danimarca. Un ruolo chiave della diffusione estera “è legato all’attività dei monopoli nordici, sempre più orientati nella valorizzazione delle produzioni sostenibili attraverso iniziative dedicate come “Our Most Sustainable Beverages”, la selezione del Systembolaget svedese, “Green Choice Projects” di Alko in Finlandia e gli spazi a scaffale nei punti vendita del norvegese Vinmonopolet”.
Riccardo Ricci Curbastro, presidente Equalitas, ha spiegato che “la completezza e l’affidabilità dello standard Equalitas sono oggi sempre più riconosciute a livello internazionale. Studi di settore e riconoscimenti prestigiosi da parte del mercato certificano la solidità tecnica del nostro protocollo e assicurano numerosi vantaggi competitivi alle aziende certificate, dall’accesso preferenziale ai tender e agli spazi dedicati nei punti vendita, all’esenzione da audit aggiuntivi. Questo livello di consenso, oltre agli accordi con i monopoli del Nord Europa, ha portato a importanti sviluppi coma la recente richiesta della Federazione Greca dei Produttori. Una prova concreta di un crescente interesse che riscontriamo anche nei mercati consolidati come Francia, Spagna e Portogallo. Infatti, rispetto ai protocolli nazionali degli altri principali Paesi, Equalitas continua a dimostrare una maggiore capacità di dialogo con stakeholder, nonché migliori performance registrate nei principali benchmark. Ecco quindi che, pur esistendo una alternativa nazionale, molti di questi Paesi continuano a mostrare manifestazioni di interesse per il nostro standard, confermando la nostra leadership nella sostenibilità del settore vitivinicolo”.
La sostenibilità si sta sempre più affermando come uno dei principali driver dei comportamenti d’acquisto, nella nota vengono citati i dati Nomisma per Valoritalia secondo cui la certificazione sostenibile si posiziona al terzo posto nelle motivazioni di acquisto (22% del campione), preceduta solo dal biologico (59%) e dalla certificazione di origine (87%). In questi termini, Equalitas ha aumentato il suo raggio d’azione, in ambito ambientale, varando il protocollo di certificazione “Barbatelle”, per comprendere anche le fasi a monte della filiera, ma anche in termini di benessere sul lavoro, con il protocollo di Assessment riservato ai Prestatori d’Opera, finalizzato a garantire ancora più trasparenza e legalità nei contratti di manodopera specializzata in ambito vitivinicolo.
Nel supportare le imprese, Equalitas sta inoltre lavorando sul fronte digitale, nello sviluppo del progetto Ecm in collaborazione con Apra. Si tratta di un software che consente alle imprese di impostare con semplicità il sistema di gestione necessario alla certificazione, e che è in grado di interfacciarsi con i calcolatori di Carbon Foot Print e Water Foot Print che Apra ha già messo a punto. Un impegno verso la sostenibilità, viene spiegato, che vede Equalitas muoversi con coerenza rispetto ai “Sustainable Development Goals”, i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, verso cui la certificazione si impegna concretamente promuovendo politiche e partnership internazionali che incentivano lo sviluppo sostenibile e favoriscono la crescita di una cultura della sostenibilità lungo tutta la filiera. Parallelamente, conclude Equalitas, è in fase avanzata la collaborazione con Bnp Paribas, con un progetto pilota per premiare le aziende che investono nella sostenibilità, in termini di criteri di accesso al credito a tassi agevolati.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli