Il vino italiano nell’alta ristorazione è ripartito in modo eccellente (54% del campione) o buono (46%), e il Brunello di Montalcino è uno dei protagonisti di questa ripresa, tanto che 8 sommelier su 10 hanno intenzione di incrementare la sua presenza nelle proprie carte dei vini. Lo decreta il sondaggio, realizzato dal Consorzio del Brunello di Montalcino, tra i sommelier dei ristoranti stellati e degli hotel di lusso italiani, presentato a “Benvenuto Brunello” 2021, che ha messo in primo piano l’“Anteprima” della vdemmia 2017 e della Riserva 2016 (a Montalcino, 19/29 novembre).
Secondo la survey, il consumatore-tipo sceglie il Brunello nelle occasioni di svago, è di età compresa tra i 40 e i 60 anni, proviene in particolare dall’estero (70%) - nell’ordine da Usa, Germania, Svizzera, Russia e Francia - e ritiene che i principali competitor del Brunello di Montalcino siano Barolo (83,3%), Bolgheri (41,7%) e Borgogna (33,3%).
Altissima la rappresentatività in carta: quasi 4 ristoranti su 10 dichiarano di avere più di 30 etichette di Brunello tra le proposte, e il 30% indica da 11 a 20 referenze, mentre la quasi totalità (96%) possiede una library di vecchie annate della storica denominazione toscana (che è sponsor ufficiale dell’“Award Sommelier” che la “Guida Michelin Italia” assegnerà domani in Franciacorta, nella presentazione dell’edizione 2022).
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024