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“Il cartoncino di ringraziamento di Jacqueline Kennedy per la visita a Villa Tasca, l’incontro con Corinne Mentzelopoulos a Vinitaly e l’emozione che provo, ogni volta, arrivando a Regaleali”. I ricordi a WineNews per #Vinitaly50Story di Lucio Tasca

Tornata a bordo della barca di Onassis, con il quale era in viaggio di nozze, Jacqueline Kennedy prese carta e penna per ringraziare. Negli occhi aveva ancora quella lussureggiante vegetazione di palme, agrumeti, ficus e acacie secolari, di uno dei giardini più emblematici del Romanticismo siciliano, “che aveva voluto visitare, facendomi riaprire le stanze di Villa Tasca, in estate, quando non c’era nessuno”, culla della vita sociale ed artistica siciliana di metà Ottocento, tra Palermo e Monreale, che aveva ispirato a Wagner il terzo atto del “Parsifal”. “Fu solo alla fine di quella visita di un paio d’ore che si presentò come Jacqueline Onassis. In risposta al cartoncino di ringraziamento che mi inviò, le mandai una cassa di vino a Skorpios. E il giorno dopo, un amico mi mandò una foto di noi due insieme, scattata senza che me ne accorgessi, e sostituendo agli occhiali in mano a Jacqueline una bottiglia di Regaleali. La conservo ancora nella mia camera. Onestamente il vino non mi ha mai emozionato, ma dato soddisfazione, per i successi di un prodotto che è buono. Le cose belle della vita sono altre. Arrivare a Regaleali, che è la mia terra, e la sua bellezza, ecco, quello mi emoziona ogni volta”. Come dar torto al Conte Lucio Tasca, alla guida, con i figli Giuseppe e Alberto, della storica cantina siciliana Tasca d’Almerita, nel racconto a WineNews, uno dei siti più cliccati dagli amanti del buon bere, per #Vinitaly50Story, la cronistoria di mezzo secolo di Vinitaly e del vino italiano, attraverso le storie dei suoi personaggi, per i primi 50 anni della rassegna internazionale di riferimento del settore (Verona, 10-13 aprile; www.vinitaly.com). Quasi due secoli, invece, sono trascorsi per una famiglia legata a due luoghi straordinari della storia siciliana: Villa Tasca, dove la produzione enoica ebbe inizio, e la Tenuta Regaleali, antico feudo ed azienda agricola modello già a fine Ottocento, al centro del triangolo della Sicilia, custode del patrimonio agri-culturale dell’isola, dalla vite all’olivo, dai pomodori ai mandorli, tra pascoli e campi di grano, fucina ogni giorno dei prodotti che la sostentano com’è proprio del baglio produttivo, a partire dall’orto di casa, vero e proprio giardino di delizie.
“Una gran bella soddisfazione - ricorda Lucio Tasca - è stato l’incontro con Corinne Mentzelopoulos a Verona, nel 1997, quando insieme abbiamo ricevuto il Premio Internazionale Vinitaly, con il Premio Speciale Gran Vinitaly all’azienda Tasca d’Almerita. Sono poi andato a trovarla a Château Margaux. La nostra è un’azienda-famiglia, mossa talvolta più da logiche romantiche che da un ipotetico “profitto” futuro, spinti più dalla bellezza e dalla forza del territorio che dal fatturato. Così era per mio nonno e mio padre, e per fortuna, è ancora più forte anche per i miei figli”.
“Molte delle nostre tappe - ripercorre Tasca - coincidono con la storia della Sicilia e della viticoltura stessa. Tutto parte dagli anni Cinquanta e dalla ridistribuzione della terra con la riforma agraria e la conversione di Regaleali da azienda agricola a vitivinicola con mio padre Giuseppe Tasca. Negli anni Sessanta si lavora al miglioramento qualitativo, debutta Regaleali bianco, il nostro vino più prodotto e distribuito nel mondo. Mio padre già nel 1954 piantò un “single vineyard”, destinato a produrre il suo rosso, il Rosso del Conte (il “Super Tasca”, con il ritorno della Riserva con l’annata 2010, ndr). Segue il ventennio degli internazionali, con la voglia di affermarmi che mi fece confrontare con i vitigni francesi, Chardonnay e Cabernet Sauvignon, con buoni risultati. Nei primi anni 2000 rileviamo una vigna a Salina, dove nasce la Malvasia delle Lipari, in un villaggio turistico nelle Isole Eolie, Patrimonio Unesco, che diventerà Capofaro, wine Resort a cinque stelle. Nel 2007, dopo anni trascorsi a passaggiare tra le vigne dell’Etna, acquistiamo due terreni a Randazzo, reinpiantando Nerello Mascalese, e nasce il progetto Tascante, tenuta e vino simbolo. Nello stesso anno la Fondazione Whitaker, della storica famiglia inglese che ha inventato il Marsala, ci affida la gestione dei vigneti di Grillo sulla sua isola-museo di Mozia. Nel 2009 prendiamo in gestione la Tenuta di Paolo Sallier de La Tour, marito di mia sorella Costanza, nella Doc Monreale, dove il Syrah sembra trovare un terreno d’elezione”.
Vivere “un giorno da Jackie O” è possibile, grazie all’ospitalità di Villa Tasca, mentre a Regalegali, accanto all’ospitalità, la cooking school di Anna Tasca Lanza (che, attorno alla Tenute, seleziona anche i migliori prodotti distribuiti con il brand gastronomico “Natura in tasca”) è un trionfo della migliore cucina siciliana, che si tramanda in famiglia.

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