Con il cibo sintetico sul banco degli imputati, e di cui il Governo italiano ha vietato produzione e vendita nel territorio nazionale, ma anche con tanti nuovi trend del cibo da capire e monitorare, e con un business da sviluppare anche per rilanciare da subito la corsa ad un nuovo record delle esportazioni, dopo i 60,7 miliardi toccati nel 2022, ha preso il via oggi a Parma Cibus Connecting Italy - in programma fino a domani 30 marzo - alla presenza del Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale Maria Tripodi e dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Nelle due giornate, spazio agli eventi (40 a calendario), all’innovazione (con 500 innovazioni di prodotti in esposizione in fiera) e quattro nuove aree tematiche: ortofrutta fresca Made in Italy, ingredienti e tecnologia per gelato e pasticceria, nutraceutica e prodotti funzionali a formulazione vegetale. Un’attenzione particolare è rivolta all’export, che è in territorio positivo, grazie anche a un crescente appeal dei prodotti alimentari a denominazione d’origine, comparto nel quale l’Italia vanta un quarto dei prodotti europei.
“Cibus è un evento di grande importanza per la promozione della qualità che contraddistingue i prodotti alimentari italiani - ha affermato Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura - la nozione di qualità va sottolineata perché l’Italia non è un Paese che punta sulla quantità dei prodotti alimentari, anche nell’export. Anche per questo abbiamo stabilito l’obbligo di dichiarazione dell’eventuale utilizzo di farine da insetti e proibito la produzione e la importazione di carni sintetiche”.
“Nel 2022, l’export di prodotti agroalimentari italiani si è attestato al record di 60,7 miliardi di euro, in crescita del 15% sui 52,9 miliardi del 2021 - ha sottolineato Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy- e nel 2021 erano 315 i riconoscimenti tra Denominazione di origine protetta e nel 2022 il nostro primato europeo si è arricchito di quattro ulteriori denominazioni di prodotti meravigliosi che raccontano le peculiarità della Nazione, quella al mondo con il più alto tasso di biodiversità”. “Cibus è fonte di orgoglio per il nostro Paese - ha aggiunto il Sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale Maria Tripodi ha preso la parola sul podio di Cibus, in rappresentanza del Ministro Antonio Tajani - un esempio straordinario del nostro made in Italy e un modello per la internazionalizzazione del made in Italy. Siamo consapevoli dei problemi derivanti dall’aumento dell’inflazione e assicuriamo l’impegno della Farnesina per assistere in ogni modo le nostre imprese agroalimentari. Negli ultimi anni abbiamo sostenuto le imprese che hanno partecipato a fiere internazionali e organizzato in vari Paesi l’iniziativa “La Cucina italiana nel Mondo””. Il presidente Federalimentare, Paolo Mascarino, ha così sintetizzato le potenzialità dell’industria alimentare italiana: “migliaia di aziende che valorizzano la diversità e l’autenticità dei prodotti del food&beverage Made in Italy; un modello alimentare riconosciuto come uno dei più salutari ed equilibrati; un’industria che rappresenta un vero e proprio motore dell’economia del Paese: a Cibus Connecting Italy 2023, da oggi celebriamo questi tre modi diversi per raccontare l’eccellenza del cibo italiano, ormai in tutto il mondo sinonimo di gusto e di qualità”. Al centro del dibattito, però, ci sono state anche le dinamiche economiche che interessano il settore. Il timore della recessione è un aspetto fortemente presente nelle nuove dinamiche d’acquisto: è questo il senso dello studio che NielsenIQ ha presentato nella mattinata, a margine dell’inaugurazione del Salone. Stando ai risultati della ricerca, il consumatore oggi sembra però impegnato ad adattare e rimodulare il budget a disposizione in modo eclettico e creativo; tra gli obiettivi di spesa rientrano non tanto e non solo la convenienza, ma soprattutto quei prodotti capaci di soddisfare in modo olistico il benessere fisico e, ancor più, mentale.
“Lo spettro della recessione è al centro delle preoccupazioni dei cittadini europei ed americani - ha dichiarato Matteo Bonù, Global Client Business Partner di NielsenIQ - la contrazione delle vendite di prodotti di largo consumo è uno degli effetti tangibili. Tuttavia, non tutte le persone e le categorie merceologiche reagiscono nello stesso modo. Il consumatore cura il proprio benessere personale e ricerca sempre più attentamente i prodotti con il miglior rapporto qualità-prezzo. Ci sono quindi ancora opportunità per le imprese che sapranno intercettare questi bisogni”.
Alle nuove strategie del comparto agroalimentare si affianca uno scenario evolutivo delle fiere del food, come ha sottolineato Antonio Cellie, ceo Fiere di Parma: “con Cibus 2023 si conclude un ciclo straordinario per il nostro export agroalimentare e inizia un nuovo percorso, anche fieristico, che ci vedrà impegnati nel raggiungere nuovi traguardi a livello internazionale. La gestione, coordinata e congiunta di Cibus e TuttoFood, che si alterneranno sotto la regia di Fiere Parma e Federalimentare, sarà una nuova opportunità di supporto e visibilità per il Made in Italy alimentare, ma anche una reale alternativa per tutti gli operatori internazionali nella scelta delle fiere di riferimento a livello globale”.
Intanto, come detto, però, il “food & beverage” italiano è sempre più richiesto sui mercati esteri: l’export nel 2022 ha raggiunto i 50 miliardi di euro (esclusa la parte puramente agricola, ndr) con un aumento del 19%, consolidando una tendenza degli ultimi 20 anni, che ha visto un aumento dell’export del 300%. Nel sostenere l’export è assai rilevante il lavoro svolto da Agenzia Ice, come ha sottolineato il suo presidente Matteo Zoppas: “Ice-Agenzia ha favorito un’azione di incoming a Cibus Connecting Italy con più di 250 buyer specializzati provenienti da 46 Paesi. Agenzia Ice e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale intendono così confermare il proprio sostegno all’agribusiness italiano anche nel 2023 per il consolidamento dei mercati tradizionali già presidiati e per l’espansione su quelli che esprimono rilevanti prospettive di crescita nel breve e medio periodo, riservando un’attenzione particolare al tema della sostenibilità con innovazione di processo e di prodotto tendente a ridurre il footprint ambientale dell’intera filiera”.
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