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IL FUTURO DEL VINO ITALIANO SI GIOCA IN TRASFERTA, MA GUAI A SOTTOVALUTARE LA ‘‘PARTITA IN CASA’’: QUELLO DEL BELPAESE È ANCORA UNO DEI MERCATI PIÙ IMPORTANTI DEL MONDO. LO DICONO ALCUNI DEI PRODUTTORI ‘‘TOP’’ DELL’ITALIA ENOICA

Un bilancio ufficiale ancora non c’è, ma pare proprio che il 2011 segnerà un nuovo record dell’export in volume e valore per il vino italiano, superando, secondo diverse stime, i 4 miliardi di euro. E, con i consumi italiani in strutturale calo, e inesorabilmente verso quota “under 40 litri” pro capite all’anno, sembra proprio che la rotta per il futuro, per aumentare la ricchezza delle cantine del Belpaese sia quello dell’estero. Ma tra mercati stranieri consolidati come Stati Uniti e Germania, o emergenti come l’Asia e il Sud America, il rischio di “trascurare” gli investimenti per riconquistare consumatori nel Belpaese è dietro l’angolo. E sarebbe un errore clamoroso, “perché l’Italia è tra i primi 4 Paesi del mondo per consumo procapite - sottolinea a WineNews Renzo Cotarella, ad Antinori, uno dei marchi più prestigiosi del vino italiano - e se per far crescere l’Italia del vino bisogna per forza di cose guardare all’estero, è fondamentale anche consolidare e migliorare la situazione interna. E anche l’estero va gestito bene: molti si stanno concentrando sui mercati emergenti, lasciando spazi vuoti, per assurdo, nei mercati storici”. Dello stesso avviso anche Marco Caprai, il produttore che ha rilanciato il Sagrantino di Montefalco nel mondo: “sicuramente la crescita all’estero è quella fa la differenza, ma senza il “mercato “Italia” tutto sarebbe relativo. Il rapporto è 60% mercato interno e 40% estero, ma sarebbe lo stesso se arrivassimo al “50 & 50”. Ed è vero che ci sono prospettive di crescita molto importanti all’estero, ma dobbiamo però aggregare l’offerta, iniziare a operare su asset distributivi e ad avere partner finanziari che coprono questo nostro bisogno”. Allo stesso modo la vede Matteo Lunelli, presidente della griffe delle bollicine Ferrari: “le maggiori opportunità di crescita sono all’estero, ma anche per noi ad oggi il mercato più importante è quello italiano. Ma, in ogni caso, il futuro del vino italiano si gioca nella sfida oltreconfine, dove ci sono mercati immensi in cui il vino italiano sta avendo un grande successo perché è espressione del nostro stile di vita, che è tanto amato in tutto il mondo”.

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