Il Giornale

Slow Food dichiara guerra a chi fa il furbo tra le botti ... Quanto al Salone del Gusto (il programma su www.slowfood. it) non avrà problemi ad avere successo, il moveimento ha ormai radici che affondano nei sapori di ogni continente da non temere flop. Il 23 ottobre aperitivo a Torino con la consegna dei premi Slow, l’indomani prima giornata, lunedì 28 l’ultima, con i cancelli aperti ogni dì dalle 11 alle 23. Due i fili conduttori di questa edizione: l’educazione alimentare, intesa come consapevolezza del gusto, e la difesa della biodiversità. Ed è proprio per questo secondo aspetto che alla presentazione a Milano dell’evento, Giacomo Mojoli ha annunciato che il movimento di cui è vicepresidente si preoccuperà di tracciabilità del vino “perché non è giusto che al produttore di un caprino in una sperduta malga alpina si spacchi il capello in centro, mentre non si chieda nulla di Ogm, viti e raccolti a chi produce milioni di bottiglie di vino”. Giustissimo, posizione dura, da condividere, anche se, Ogm a parte, tardiva: possibile che a Bra non si siano mai chiesti prima dove vadano tutte quelle autobotti piene di uva, mosti o ivni da taglio? Ci sono produttori che da un ettaro di vigna vinificano di tutto. Al loro confronto, Gesù alle prese con pane e pesci era un dilettante ... (arretrato de "Il Giornale" del 29 settembre 2002)