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Il Giornale

Torino, tutti i numeri del Salone del Vino. Da Ceretto alle promesse: mille produttori all’assalto del mondo ... Attenzione: 1175 cantine iscritte, 52.070 metri quadrati di superficie espositiva, 16 regioni italiane presenti, 40.000 visitatori specializzati attesi, 22 convegni e ben 69 eventi speciali: con questi numeri, venerdì 22 novembre, si aprirà a Torino, nel centro fieristico Lingotto, il Salone del Vino, per informazioni www.salonedelvino.com, tel. 011/6644448. Chiusura lunedì 25.
Alla sua seconda edizione il Salone sta raccogliendo successi in barba a chi lo vedeva come un’infelice alternativa all’inossidabile Vinitaly e dal futuro incerto. Il suo segreto invece? Essere una manifestazione dedicata esclusivamente a operatori del settore e per questo, da quest’anno, il Salone chiuderà i battenti il lunedì, dedicando l’intera giornata a ristoratori e enotecari. I progetti alla base di questa 4 giorni a tutto vino sono ambiziosi: partendo dall’idea generale di sostenere il vino italiano di qualità, il cui consumo in termini di export, secondo un’indagine statistica, è in netta crescita, si vuole creare una piattaforma d’affari che consenta la realizzazione di incontri professionali ad alto livello qualitativo per le operazioni commerciali di scambio e lo studio di nuove strategie di promozione. Tanti gli obiettivi nel cuore degli organizzatori, come la volontà di puntare i riflettori su aziende provenienti da aree vinicole emergenti, dando loro la possibilità di presentarsi sul mercato, esaltare i profondi valori culturali e sociali del vino anche come fattore socializzante, aumentare la presenza nel mondo del made in Italy vinicolo.
Si dibatteranno tre grandi temi nei numerosi appuntamenti previsti: Vino e Finanza, Vino e Tendenza, Vino e Gusto. Mentre un forum economico cercherà di far chiarezza, fra l’altro, sulla tendenza alla concentrazione delle imprese vinicole per affrontare la concorrenza internazionale, sorprende quanto è emerso da un’indagine effettuata dall’Osservatorio del Salone del Vino che sarà presentata nel corso dell’incontro “Gli italiani e il vino nel 2002”: gli italiani bevono poco, soli il 44% delle famiglie, ma per fortuna bevono meglio, quindi non più una qualcosa da tracannare come fosse acqua ma un bel bicchiere, il più delle volte di vino rosso, di buona qualità e dal prezzo ragionevole. E qui arrivano le dolenti note: mentre il 95% degli intervistati è disposto a sborsare al massimo 11 euro per una bottiglia di vino, per la spesa quotidiana, invece, il 45% si concede bottiglie che costano anche 6 euro, i pochi che rimangono via a scialare. In tutti i casi piace bere italiano, piace andare in giro per cantine e scoprire piccoli produttori, conoscere meglio la realtà vinicola vicino casa, partecipare a degustazioni.
Non meno interessante sarà lo sviluppo del tema Vino & Gusto che avrà il suo momento di altissima curiosità e attenzione, sabato 23 novembre, quando si incontreranno, per la prima volta, per parlare di “C’è futuro in cucina senza passato?”, i due cuochi del secolo (scorso): Fredy Girardet e Joel Robuchon. Tenteranno, dopo avere preso in esame, sezionato e analizzato tutti gli aspetti delle varie cucine, di tracciare le nuove strade del futuro dei fornelli. Saranno affiancati da Charlie Trotter, prodigioso chef americano autore della rinascita gastronomica stelle e strisce, a sua volta attore protagonista della conferenza “Fusion is Confusion?” La cucina fusion è confusione?” Chiudono la serie degli eventi speciali la grande Asta Internazionale del Barolo e Barbaresco, in programma domenica 24 al Castello di Grinzane Cavour, il cui incasso sarà devoluto in beneficienza, e il convegno “Processo al gusto internazionale” di lunedì 25 dove saranno chiamati a dire la loro in fatto di vitigni internazionali contro vitigni autoctoni, i più grandi produttori italiani, tra loro i fratelli Ceretto, per la prima volta presenti a una fiera.

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