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Il Giornale

Da Antinori a Zingarelli l’alfabeto del vino italiano: abbiamo scelto le migliori tra le nuove bottiglie di Vinitaly 2003 ... I vini devono essere buoni. E quando lo sono davvero, possiamo anche disinteressarci di scaraffamenti e retrogusti, la viola nel Sangiovese o la pipì di gatto nel Sauvignon, esempi che prese così, a casaccio, danno ragione ad Antonio Albanese quando fa il verso ai sommelier. Il recente Vinitaly ha proposto a Verona migliaia di nuove bottiglie, conosciamone alcune in un ideale alfabeto vinoso dei migliori produttori.

Antinori, stavolta non il marchese Piero però, bensì le sue tre figlie, Albiera, Allegra e Alessia, presenti in fiera con il logo formato dalle loro tre A sovrastante il nuovo spumante metodo classico di una casa secolare: il Montenisa, un Franciacorta nato dall’accordo del ’99 con la contessa Camilla Maggi, 030.7750838. Prezzo al pubblico del Brut dai 19 euro in su, da 30 parte invece il Satèn.

Biondi Santi, Jacopo, sempre alto, bello e biondo e per questo condannato in eterno a dimostrare ogni giorno di essere purez bravo. Cinque giorni a far assaggiare i suoi tre sangiovesi: il Brunello Tenuta del Greppo, 0577.848087, per chi cerca la storia, Poggio Salvi per un Brunello “quotidiano” e la scommessa del Morellino a Montepò.

Costa di Bussia, i Barolo della Tenuta Arnulfo a Monforte d’Alba, 0173.77017, dove scalpitano i cugini Sartirano, Paolo e Guido. Un mio debole? Il Barolo Chinato per aperitivo.

Di Meo, azienda campana di proprietà di tre fratelli, Erminia, Generoso e Roberto, 0825.981419. Il loro Taurasi, da Aglianico in purezza, esprime potenza racchiusa in un guanto di velluto. Sorprendente.

Epocale, speriamo si riveli tale nel tempo la qualità del Barbera d’Asti Superiore Nizza, al debutto con l’annata 2000. Presidente dell’associazione produttori, 0141.793350, è Michele Chiarlo, 0141.769030. La Court, così si chiama il suo Nizza.

Federico II, sorprendente spumante Metodo Classico dell’azienda di Giuseppe Milazzo a Campobello di Licata in Sicilia, 0922.878207. Si sposa ai piatti di pesce dell’isola.

Giuseppe Mantellassi, col fratello Aleardo, conducono la fattoria che porta il cognome di famiglia, 0564.592037, tra le prime a credere a Magliano (Grosseto) nel Morellino. Era il 1958, la qualità merita ancora fiducia.

Hopps, il Baglio di Giacomo e Fabio Hopps a Marsala, 0923.967020, radici antiche e progetto futuribile nel segno, ad esempio, del Grillo, bianco da uve Grillo in purezza.

Idee: le ha nette Gianni Zonin nella sua cabina di regia a Gambellara (Vicenza), 0444.640140: il 58% di tutti i suoi vigneti ha il timbro autoctono, entro un lustro saremo al 68. Tre garanzie? Insolia 2002, Barbera Masarej 2001 e Refosco 2000.

Ludi, l’uvaggio (montepulciano, cabernet e merlot) di Angela Velenosi ad Ascoli, 0736.341218, le altre Marche, quelle del Sud. Vincenti anche se si sente il bisogno di avere più produttori di stoffa assoluta.

Maurigi ovvero sia Francesco Maurigi che a Piazza Armerina (Enna), 091.321788, invece di seguire in Sicilia l’onda autoctona, preferisce puntare sui vitigni internazionali “perché mi piacciono di più”. Viva la sincerità, viva il Terre di Sofia, un fior di Chardonnay.

Naima e basta perché quando degusti questo Aglianico della De Conciliis di Prignano Cilento (Salerno), 0974.831090, ti riappacifici con te stesso e con il mondo circostante. Intriganti i progetti legati al Merlanico e allo Zero, merlot e aglianico il primo, solo aglianico il secondo, entrambi con partner diversi.

Ornellaia, la tenuta di Bolgheri metà Mondavi e metà Frescobaldi, 0565.71811. Dell’Ornellaia, il vino, si sono scritte enciclopedie, delle Serre Nuove no. Per dirla in sintesi: stesse uve ma più giovani. Morale: esce dalla cantina a 15 euro, può essere un investimento.

Pandolfa ovvero il Sangiovese declinato a Predappio secondo il cuore di Romagna, 0543.940073. Il Pandolfi si fregia dell’oscar qualità/prezzo del Gambero Rosso, con una selezione speciale per salutare il semestre di presidenza italiana all’Unione Europea.

Quadratura del Cerchio, un vino e un progetto che stanno a cuore all’enologo Roberto Cipresso nel suo viaggio ideale lungo i vitigni d’Italia, da Montalcino, ad esempio, a Manduria in Puglia per il Primitivo di Gregory Perrucci all’azienda Felline, 0999.711660.

Rapitalà, ultimo anello, siciliano, della collezione del Gruppo Italiano Vini con sede a Calmasino (Verona), 045.6260600, una delle tre realtà del Sud con Terre degli Svevi in Basilicata e Castello Monaci in Puglia. Provare il Solinero Rapitalà e l’Aglianico Re Manfredi.

Santa Sofia a Pedemonte nel Veronese, 045.7701074, è l’azienda di Giancarlo Begnoni e dei suoi figli Luciano e Patrizia. Per il loro Recioto della Valpolicella la morte è con i formaggi erborinati. E se sul pesce gradite un rosato, puntate sul Chiaretto.

Tonino Scambia è titolare ad Allerona (Terni) dell’Antica Sélva di Meana, 0763.624157. Stupefacenti il Poggio Barile (sangiovese) e il Pinot nero. Da lui zero vini-frutto.

Umani Ronchi, supervini da Osimo nelle Marche, 071.7108019. Un consiglio? Due: Cumano, Montepulciano 100% per piatti di carne; Fonte del Re, una Lacrima di Morro d’Alba, sul pesce, è un rosso ma particolare …

Vernaccia di San Gimignano, quelle delle Fattoria Cusona del principe Guicciardini Strozzi, 0577.950028, che a Scansano ha prodotto un signor Morellino, il Titolato. Con due cognomi così …

Zingarelli Sergio, un incrociatore alla guida di Rocca delle Macie a Castellina in Chianti, 0577.7321. Non mi deciderò mai quale preferisco tra Roccato e Ser Gioveto. E cresce il Morellino. (arretrato de "Il Giornale" del 27 aprile 2003)

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