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Il Giornale

I discendenti del Divin Poeta si incontrano nel Veronese - Nel 1353 Pietro I, figlio di Dante Alighieri acquistò i primi appezzamenti di terra a Gargagnago, in Valpolicella. A distanza di 650 anni la Fondazione Masi con un incontro celebrativo ha ricordato l’anniversario
Pochi sanno che i discendenti del “divin poeta” vivono da ben 650 anni nel Veronese. Fu proprio il 23 aprile 1353 che Pietro I, figlio di Dante Alighieri, acquistò i primi appezzamenti di terra a Gargagnago, in Valpolicella. Da allora, dopo venti generazioni e molteplici vicissitudini, divenuti Serego Alighieri, sono tuttora a Gargagnango, testimoni di storia e di relazioni, di rapporti affettivi ed anche economici, di legami con la terra e la gente di questa valle vinicola, che meritavano di essere celebrati e ricordati. A celebrare questo importante avvenimento ci ha pensato la Fondazione Masi, presieduta da Demetrio Volcic, a proporre l’appuntamento, di chiara matrice rievocativa e culturale, nella sala Maffeiana dell’Accademia Filarmonica di Verona, esattamente a 650 anni dal primo atto di acquisto dei possedimenti in Valpolicella firmato da Pietro Alighieri. Un incontro celebrativo che ha ripercorso due vicende.
Quella di una “gens”, gli Alighieri, che da secoli vive in Valpolicella, ricostruita sapientemente nel volume –il secondo edito dalla Fondazione Masi- I Serego Alighieri a Gargagnago di Valpolicella. Seicentocinquant’anni di una famiglia e delle sue possessioni, dello storico Paolo Brugnoli, frutto di lunghe e delicate ricerche negli archivi della famiglia e negli archivi publici di Verona. Un percorso che spazia – tra famiglia e impresa- da quel primo atto fino ai giorni nostri, con il “ritorno” degli Alighieri in Toscana dove, insieme alla Masi Agricola, il discendente di Dante, il conte Pieralvise, ha acquistato a Cinigiano, in provincia di Grosseto ed ai confini con la mitica Montalcino, nella Doc Montecucco, i primi 80 ettari destinati a vigneto.
Una famiglia che in 650 anni di fedeltà alla terra – ha sottolineato Sandro Boscaini, presidente della Masi Agricola, che con la Sarego Alighieri ha stretto da diversi anni un accordo di collaborazione- ha segnato gran parte della storia della Valpolicella legando il proprio nome a vini di grande pregio che portano in sé il valore della tradizione”.
Il conte Pieralvise Sarego Alighieri, da parte sua, ha ricordato l’attenzione alla storia dell’agricoltura veronese attraverso le vicende delle due famiglie: “ Vicende che si sono intrecciate anche con la storia, l’arte e la cultura fino a diventare storia di vigne e di vini strettamente legata all’amore per una terra che gode di meritata fama anche a livello internazionale”.
Al termine dell’incontro, a Vittorio Sermonti e a Pierpaolo Brugnoli il conte Pieralvise Serego Alighieri ha donato le prime due copie del volume insieme ad una “magnum” di Valpolicella Classico Superiore, un “gran cru” che la Masi Agricola ha creato per celebrare i 650 anni degli Alighieri in Valpolicella. Prodotto nell’annata 1999, con le uve selezionate nei migliori vigneti della Tenuta Casal Ronchi, acquistata da Pietro Alighieri il 23 aprile 1353, e con la tecnica della doppia fermentazione che permette di ottenere vini di grande modernità ed impatto, questo vino gode dell’originale affinamento in botti di ciliegio, come vuole la tradizione di famiglia. Al “magnum”, non in commercio, del quale sono stati prodotti solo tremila pezzi, seguirà l’annata 2000 che proporrà 50mila bottiglie da 0,750 litri, sul mercato italiano ed internazionale nel 2004.

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