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Il Giornale

Winenews: i primi 12 siti del vino italiano ... C’è sempre Santa Margherita al primo posto della classifica “Cantine in Web 2004”, i dodici migliori siti del vino in Italia votati dagli enonauti di www.winenews.it, sito di informazione enologica. Al secondo posto c’è Tasca d’Almerita e al terzo si piazza Arnaldo Caprai. Per stilare la classifica dei dodici migliori siti del vino italiano Winenews, che da sempre crede nell’importanza di Internet per l’immagine e la promozione del vino, ha coinvolto i suoi oltre 8.500 enonauti, invitandoli a segnalare i loro indirizzi on line preferiti. I primi cento siti votati sono stati sottoposti al giudizio di un team di webmaster, grafici e copywriter, e successivamente vagliati da una giuria composta da quindici tra i più importanti giornalisti ed opinion leader del mondo del vino italiano, che hanno selezionato i dodici più belli ed accattivanti, assegnando da una a cinque “chioccioline”. Gli aspetti fondamentali presi in considerazione per la scelta sono stati l’impatto emozionale, la grafica, la navigabilità, la funzionalità e la valenza comunicativa. Così Santa Margherita (www.santamargherita.com), con cinque “chioccioline”, si conferma il miglior sito del mondo del vino italiano: aggiornato, ricchissimo, sempre in evoluzione. Al secondo posto c’è Tasca d’Almerita (www.tascadalmerita.it), caratterizzato da una grafica bella e d’impatto, e da ottimi contenuti. Anche Arnaldo Caprai (www.arnaldocaprai.it), che si è aggiudicato il terzo posto, presenta un’elegante e curatissima veste grafica, tutta in Flash. A seguire nella classifica di “Cantine in Web 2004” si trovano Planeta (www.planeta.it), Di Lenardo (www.dilenardo.it), Pasqua (www.pasqua.it), Donnafugata (www.donnafugata.it), Cusumano (www.cusumano.it), Ferrari (www.cantineferrari.it), Puiatti (www.puiatti.com), Cavit (www.cavit.it) e le Vigne di Zamò (www.levignedizamo.it).
Ma qual è lo stato dell’arte delle cantine italiane su Internet? Diciamolo subito: nell’anno di grazia 2003 la maggior parte di esse si è ormai dotata di un sito web. Da qui ad azzardare per le aziende del mondo del vino la definizione di Internet oriented il passo è ancora lungo. Sono troppe infatti le cantine che non hanno compreso a pieno le potenzialità del web e che le sfruttano solo in minima parte, non destinando alla comunicazione su Internet abbastanza investimenti ed energie. Intanto sono state ampiamente ridimensionate le aspettative illusorie che fino a pochissimi anni fa circolavano sull’e-commerce di vino come comoda opportunità di business: dati alla mano, Internet non serve a vendere bottiglie. Basti pensare che in Europa il fatturato delle vendite on line di bevande alcoliche (vino, birra e superalcolici) dovrebbe aggirarsi quest’anno attorno ai 240 milioni di euro: se si mettono in relazione all’intero mercato europeo di bevande alcoliche (75 miliardi di euro) si scopre che le vendite su Internet si attestano oggi su un misero 0,32% del totale (fonte: Forrester Research, società statunitense di ricerche di mercato). Non va meglio se si prende in considerazione il mercato mondiale: sono poco più di un milione le bottiglie di vino vendute l’anno scorso attraverso Internet in tutto il mondo (fonte: Nomisma). Si tratta di volumi ancora molto ridotti, che corrispondono solo a circa lo 0,005% del totale del vino commercializzato off trade (esclusi quindi hotel, bar e ristoranti) nell’intero pianeta. Un dato confermato anche da un recente sondaggio che www.winenews.it ha condotto tra i suoi enonauti, a dimostrazione che l’acquisto di vino sul web stenta ancora a decollare in Italia: il 72% del target - composto da appassionati del buon bere di cultura medio-alta ed elevato livello economico, che vantano una quotidiana frequentazione di Internet, per lavoro o nel tempo libero - afferma di non compiere mai acquisti di vino on line, contro un 24% che invece dichiara di averci provato qualche volta. Solo un modesto 4% degli enonauti è abituato ad approvvigionare regolarmente la propria cantina attraverso il computer.

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