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Il Giornale

Bollicine - Un progetto per rilanciare l’Asti. Nel 2004 vendute 67 milioni di bottiglie di spumante ... Ai giapponesi piace l’Asti Spumante: solo nel 2004 hanno importato 2,3 milioni di bottiglie con un incremento del 24,6% sull’anno precedente. Piccola parte, comunque, rispetto agli oltre 67 milioni di bottiglie che sono state vendute in tutto il mondo con un fatturato di 302 milioni di euro. Al calo di Italia Germania e Usa, si è contrapposta la crescita dei mercati dell’Est, Russia in particolare. L’Italia ha assorbito quasi un quarto della produzione, con 16,5 milioni di bottiglie e si è confermato il primo mercato in assoluto, anche se una frenata di quasi il 4% rispetto al 2003. Anche gli altri Paesi dell’Europa hanno bevuto un po’ meno Asti, ma i produttori si possono sempre consolare, forti dei 31,6 milioni di pezzi venduti, cui si aggiungono quasi 19 milioni di bottiglie collocate nel resto del mondo. I segnali che vengono dai Paesi UE sono contrastanti: la Germania frena con decisione (-5%), ma resta il primo Paese importante con 13,6 milioni di bottiglie, l’Inghilterra rallenta a 7,8 milioni, che sono però il doppio se paragonati al 2000. I tassi sembrano scoprire che non esiste solo la vodka: nel 2003 hanno incrementato gli acquisti del 65%, in ogni caso si sono scolati più di 800 mila bottiglie di Asti. Infine gli Stati Uniti si sono confermati secondo Paese importatore con 12,5 milioni, sia pure con una battuta d’arresto dopo anni di espansione dei consumi. Il solo Canada ha acquistato più di un milione di bottiglie. E adesso? L’obiettivo è incrementare le vendite del 25% con un progetto di riposizionamento che il Consorzio sta mettendo a punto con gli esperti di McKney - ha detto Paolo Ricagno, presidente del Consorzio di tutela in un incontro in cui ha presentato i risultati dell’annata - faremo un investimento triennale di 39,7 milioni di euro per valorizzare il prodotto in USA, Russia, Germania e Italia, che sono i nostri mercati strategici. Il decollo dell’iniziativa è legato alla vendemmia 2005: l’importante ora è avere la collaborazione delle aziende. E che la qualità faccia premio, lo dimostra la lenta ma costante crescita del Moscato d’Asti, il prodotto di pregio del Consorzio, che nel 2004 ha commercializzato 6,34 milioni di bottiglie, in crescita di quasi il 3% sul 2003. In Italia ne sono state vendute tre milioni e mezzo, il resto è andato all’esportazione. Se si considerano i produttori fuori Consorzio, poi, il Moscato ha superato 7 milioni di prezzi. Quanto al 2005, per l’Asti i primi quattro mesi dell’anno dovrebbero chiudersi con un incremento delle vendite del 5 per cento.

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