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Il Giornale

La Vallee dei piaceri del gusto ... Viaggio tra le prelibatezze gastronomiche di una regione piccola che dà grandi soddisfazioni. L’andazzo della stagione sciistica è uno stimolo per lasciar perdere le discese e scoprire gli ottimi ristoranti aostani... ...Piccole cantine crescono. Val d’Aosta terra di ottimi bianchi. E di tipologie sempre crescenti, se è vero che l’Institute Agricole Régional ci sta provando anche col riesling. Ma è bello accorgersi di chi imbottiglia rossi coi fiocchi, come Renato e Giorgio della cantina Anselmet, che convincono col Torrette doc, sunto dei migliori autoctoni di queste lande (70% petit rouge e il resto cornalin, fumin e majolet). E commuovono con Le Prisonnier, stesse uve (ma diverse percentuali) da una piccola vigna del secondo dopoguerra, vendemmiate tardivamente e passate 14 mesi in barrique. Prigioniero di chi? Di un disciplinare che lo relega tra i vini da tavola e della mentalità delle amministrazioni che fanno poco per aiutare la famiglia nei lavori in vigna. Loro intanto continuano a raccogliere consensi con lo Chardonnay affinato in barrique, strumento che per primi portarono in Valle nel 1979. Fa invece solo acciaio il migliore Pinot Gris de Lo Triolet, che l’ostinato Marco Martin vende in cantina ad appena 8 euro. Ma a Junod si viene anche per il Mistigrì, passito sempre da uve di pinot grigio che va a nozze golose con gli erborinati.

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