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Il Giornale

Conti della Borsa in rosso? Provate a rifugiarvi nel vino ... La Borsa crolla e la bolla immobiliare scoppia? Tranquilli. Nessun problema, puntate sul rosso. Mica nel senso della roulette, ma del vino. Investite in bottiglie, male che vada, consiglia sull’Observer un mago della finanza, potrete sempre tirare loro il collo e brindare alla crisi. Con delle belle sorsate di “oro liquido”, mandate giù alla faccia degli speculatori. E, ulteriore vantaggio, nessuno potrà mai rimproverarvi dicendo che i vostri investimenti sono diventati solo carta straccia.
Può sembrare un frizzo, ma così non è. In tempi di crisi, assicurano serissime ricerche, il vino diventa un bene rifugio, quello che una volta erano l’oro o il mattone. Un vero e proprio “paracadute” per mettere al sicuro i risparmi quando perfino il petrolio precipita. E l’“oro nero” dei nostri giorni riposa tranquillo dentro botti e barrique di rovere. A certificarlo Gabriele Barbaresco (“nessuna parentela, nessun conflitto di interessi”) che in occasione dell’annuncio dello “sbarco” del Masseto della Tenuta Ornellaia alla Place de Bordeaux, il mercato dei vini della città francese, presenta una relazione di Ricerche&Studi di Mediobanca.
La flessione internazionale dei mercati, spiega, ha intaccato le quotazioni dei vini di qualità inferiore, mentre si impenna la fascia alta. L’indice Liv-ex, che racchiude le cento etichette più prestigiose al mondo, è salito fra il gennaio 2001 e il 2008 con un tasso medio annuo del 12,9 per cento, mentre l’oro è cresciuto del 13 e l’indice degli immobili Usa del 4,8, limitando le perdite anche negli ultimi mesi di crollo. Anche le società quotate produttrici di vino nel mondo e che compongono l’indice Mediobanca del settore, sono salite del 60 per cento a fronte di un risultato delle Borse mondiali in calo, nello stesso periodo, del 17.
Il prodotto italiano, comunque, punta sempre più sulla qualità con un aumento significativo per le etichette dei grandi vini (più 200 per cento), del 51 delle Docg, mentre quelli comuni sono scesi del 9,2. Chiaro che bisogna puntare su griffe di pregio. Come il Masseto, unico vino italiano che con la straordinaria annata 2001 ha raggiunto cento su cento, il “punteggio tondo” nella prestigiosa scala di Wine spectator, la bibbia del settore. “Un vino - spiega l’ad della Tenuta dell’Ornellaia Giovanni Geddes - in grado di rivalutare nel tempo il proprio valore”. Fino al 450 per cento del prezzo di partenza. Una bottiglia del 1998, acquistata a 114 euro all’origine, è stata battuta in un’asta Pandolfini a Firenze lo scorso 8 ottobre, a 708 euro.
In uno studio dell’università Bocconi, le regole d’oro per gli investitori. Quattro le condizioni per costruire una cantina di valore e trasformarla in una cassaforte: poche etichette e di qualità, durata nel tempo senza timore di degrado, forte richiesta del mercato e rarità del prodotto. Come la Riserva Brunello di Montalcino di Biondi Santi con la sua bottiglia 1998 da record, battuta nel 2001 a un’asta del Gambero Rosso per 30 milioni di lire.
I top nelle aste, secondo Luca Grippo dell’Associazione italiana sommelier sono: in Piemonte i Gaja, il Barolo Monfortino di Giacomo Conterbo, il Barbaresco Asili Docg di Bruno Giacosa; in Veneto il Romano Dal Forno Amarone della Valpolicella Vigneto Monte Lodoletta; in Toscana il Sassicaia di Tenuta San Guido, Brunello di Montalcino di Biondi Santi, il Redigaffi dell’azienda Tua Rita e al Sud il Montevetrano e il Terra di Lavoro di Galardi.

Record...
500mila. La bottiglia più cara in assoluto. un Chateau Margaux del 1787 del valore di 500mila dollari andò in frantumi per colpa di un cameriere maldestro. Fortunatamente la bottiglia era assicurata per 225.000 dollari.
160mila. Il vino più costoso del mondo fu un Chateau Lafite del 1787 conte iniziali di Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti e padre fondatore della nazione. La bottiglia
fu messa all’asta nel 1985 a 160mila dollari.
24rnila. Il vino più caro che è ancora possibile bere è un Montrachet 1978 di Domaine de la Romanée-Conti, battuto da Sotheby’s nel 2001. Sette bottiglie pagate 167.500 dollari, quasi 24mila dollari a bottiglia.

Carissimi... ...ma buoni

Antinori Solaia

Provenienza: Toscana
Annata: 2005
Vino: Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese
Prezzo: 165 euro la bottiglia

Sassicaia
Provenienza: Toscana
Annata: 2005
Vini: Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc
Prezzo: 115 euro la bottiglia

Gaja Sorì Tildin
Provenienza: Piemonte
Annata: 2005
Vini: Nebbiolo e Barbera
Prezzo: 200 euro la bottiglia

Masseto
Provenienza: Toscana
Annata: 2001
Vini: Merlot vinificato in purezza
Prezzo: 165 euro la bottiglia

San Leonardo
Provenienza: Trentino
Annata: 2001
Vini: Cabernet Sauvignon e Merlot
Prezzo: 48 euro la bottiglia

Dal Forno
Provenienza: Veneto
Annata: 2000
Vini: Corvina, Rondinella, Oseleta e Croatina
Prezzo: 325 euro la bottiglia

Autore: Giannino Della Frattina

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