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Il Giornale

Il rosso veronese dai due volti attenti a non farvi tradire dalla potenza ... Amarone... L’Amarone si sa, e un vino double face: ti consola con la sua natura mangia e bevi e poi ti mena con tutto l’alcol che l’appassimento gli porta in dote. E anche un rosso senza mezze misure: al meglio e diverso, affascinante, altrimenti appare lento e noioso. Oggi più di ieri e bene saper scegliere: l’offerta non sempre e all’altezza della fama. Punta sul Vigneto Sant’Urbano di Speri: 2004 e 2005 sono due autentici fuoriclasse, rossi di razza, sontuosi ma eleganti. Oppure sul 2001 di Zyme a San Pietro in Cariano, 045.7701108: qui il suo interprete, Celestino Gaspari, ha costruito un rosso prodigioso, sfaccettato, autentico. Troverai straordinario anche il 2004 del giurista Giuseppe Trabucchi a Illasi,
045.7833233, il più risolto della sua storia, e potrai commuoverti davanti al Monte Ca’ Bianca
2003 di Lorenzo Begali, solido, saporito. Per chiamagli Amarone più opulenti, il Campo dei Gigli 2004 di Tenuta Sant’Antonio e imperdibile: registro aromatico articolato e palato spettacolare. Ed e buonissimo il Roccolo Grassi 2004 di Marco Sartori a Mezzane di Sotto, 045.8880089, intenso, carnoso, profondo. Per spendere meno senza bere male, fidati del Grotta del Ninfeo 2004 di Domenico Fraccaroli, 045.8980154, e del Montezovo 2004 di Pietro Zanoni a Quinzano, 045.8344953.

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