Il Giornale

Caro direttore, ad Andrea Muccioli che, sul Giornale di ieri, pretende insolentemente di insegnarmi, o di farmi insegnare dalla Moratti, la libertà, ricorderò che il pensiero altrui non si riporta dimidiato, avendo io, nell’articolo che egli critica, mercoledì scorso sullo stesso quotidiano, riconosciuto a suo padre (il solo Muccioli che ricordo) lo stesso merito che egli ora si affatica a ripetere; con la constatazione: “Il proibizionismo assoluto non ha limitato il consumo della droga, nonostante le buone intenzioni di Vincenzo Muccioli, che ha guarito malati”. Non è così? Proprio oggi il telegiornale annunciava con l’abbassamento dei prezzi della droga un incremento di consumo previsto del 40%. Non si può dire? Nonostante l’impegno di Muccioli, evidentemente repressivo (e parzialmente utile), non preventivo? E dunque devo sopportare che il figlio di Muccioli affermi che Salemi- città risorta grazie al nostro entusiasmo - con ciò che è stato elaborato da Oliviero Toscani e dagli altri miei collaboratori, sia liquidata come “il luogo di libero accesso allo sballo”? Muccioli sa che con l’ordinanza della Moratti un ragazzo non potrà più bere una birra in pizzeria o festeggiare il capodanno o il compleanno con lo spumante? Io ho invitato a bere vino a Salemi dove il vino è la più importante produzione della terra. Altro che sballo! L’ingenerosa insinuazione reca una contraddizione: Muccioli, nonostante la pretestuosa contrapposizione, evidentemente distratto, si ritrova a ripetere i miei concetti, dimenticando che la Moratti ha vietato tutti gli alcolici, e quindi anche il vino: “In comunità imparano a coltivare una vigna, a potare e a vendemmiare, a fare vino e a goderne, bevendo con sobrietà, senza ubriacarsi”; e ancor più distratto dimentica che, quando suo padre fu arrestato, fui io a difenderlo pubblicamente, ottenendone gloriose querele e processi non ancora terminati. Al giovane Muccioli suggerirei prudenza, rispetto e riconoscenza.