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Il Giornale

Torna il buon senso: con 2 bicchieri si guida ... Il ministro delle Politiche agricole, Zaia, si schiera contro la mania di addossare all’alcol le cause di ogni incidente: “Non si può considerare ubriaco chi beve con coscienza”. Finalmente scricchiola il fronte dei fanatici della vita da non godere... Più che un sospetto è una certezza. Il ministro Luca Zaia si occupa di politiche agricole, non di sanità o di sicurezza sulle strade, e se sostiene che due bicchieri di vino non bastano a fare di un guidatore un ubriacone, è lecito credere che voglia proteggere i produttori di vino, così importanti per la nostra economia. Però ha detto cose che pensiamo tutti, o quasi: cioè che i famosi due bicchieri ti fanno rischiare la patente e multe dolorosissime, anche se lasciano intatte le capacità di guida; che il provvedimento venne preso anche sull’onda emotiva di alcuni incidenti provocati da veri ubriaconi, se non alcolizzati; e che - come spesso capita in questo Paese sempre diviso fra massimo lassismo e massima severità - si è ecceduto nel proibire troppo ciò che prima era consentito troppo. Zaia, dunque, sembra darmi ragione su una tesi che ho esposto più volte, anche di recente, proprio sul Giornale. Ovvero che c’è una tendenza spiccata, in tutto il mondo occidentale, a punire i piaceri del corpo, imputandoli delle più gravi responsabilità sociali. Per esempio, si sa che gli italiani ormai consumano psicofarmaci a gogò, dall’ansiolitico più tenue al più robusto degli antidepressivi, dagli antidolorifici agli antiquello e ai proquellaltro. In tutte le confezioni di simili prodotti c’è scritto bello chiaro che influenzano lo stato di vigilanza: si consiglia pertanto cautela nell’uso del prodotto ai soggetti che debbano usare o guidare macchine: un eufemismo per dire che, se li avete inghiottiti, è meglio non guidare. Ma quanti automobilisti conducono i loro bolidi mortali (lo è anche una Cinquecento) sotto effetto di un tale, lecitissimo, impasticcamento? Nessuno li controlla, perché trattasi di cure e non di vizio o di piacere. Invece, se c’è l’etilometro, sarebbe tanto più utile avere anche il pillolometro. Dopo di che, tutti a piedi. Certo un limite di tasso alcolico va mantenuto, ma il più sensato possibile, e distinguendo le categorie a maggiore rischio. Bene dunque il tasso zero o infimo per i giovani e i neopatentati. Perché, però, non si parla mai del pericolo costituito dagli anziani? Non ho mai avuto tanta paura in auto come quando guidava il mi’ poro babbo, anziano e sobrio. Come mai non si leggono mai statistiche sugli incidenti provocati da guidatori molto anziani? Oppure su chi guida poco, qualche centinaio di chilometri l’anno, e vagola per le autostrade come un lemure impaurito? Credo sarebbero statistiche interessanti. Il ministro Zaia prosegue puntando il dito sulla stanchezza, causa della maggior parte degli incidenti del sabato sera (perché, quelli dei camionisti no?). Giusto. Però, e qui mi rivolgo a un altro ministro: oltre alle responsabilità dei cittadini nell’ammazzarsi a vicenda per questo e quel motivo di malcomportamento automobilistico, vogliamo considerare una buona volta anche le responsabilità dello Stato, nonché delle società stradali e autostradali sulle quali lo Stato ha il dovere di controllo? Quanto ci costano - in incidenti, feriti, invalidi e morti - tante strade costruite male, rattoppate peggio, vigilate poco, scarse di segnalazioni e di manutenzioni? La vogliamo fare una bella statistica per scoprire se ci sono più incidenti a tasso d’alcol zero sulla Salerno-Reggio Calabria o con tasso superiore ai famosi due bicchieri sulla Milano-Venezia? Infine, già che sto alzando il gomito (della scrittura), voglio chiedere all’intera classe dirigente italiana dell’ultimo mezzo secolo: perché la colpa dev’essere sempre e soprattutto dell’utente? Perché abbiamo così tante strade e così poche ferrovie funzionanti, così poche linee aeree a basso prezzo e che garantiscano, almeno, un arrivo puntuale? Ferrovie e compagnie aeree affidabili sarebbero il modo migliore di evitare gli incidenti stradali, per di più distribuendo alcolici ai viaggiatori. Quanti governi avranno incamerato ben più di due bicchieri di vino, per creare questa situazione? Ammesso che si trattasse di vino, certo.

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