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Il Giornale

La Lacrima di Morro d’Alba, rosso romantico ... Se cercate un rosso per il caldo, la
Lacrima di Morro d’Alba merita di essere
presa in considerazione. Coltivata in un
fazzoletto di colline marchigiane che si
snodano tra Morro d’Alba, Senigallia e
alcuni comuni limitrofi, rappresenta
una sorta di via di fuga verso vini di maggior
slancio e bevibilità dopo tanti rossi
locali non di rado grossi e faticosi da bere.
Per anni a rischio di estinzione, oggi è
Sinonimo di vini fragranti, dotati di originale immediatezza aromatica,
anche per
questo in crescendo di popolarità tra gli
appassionati. In possesso di buona plasticità
espressiva, si presta a numerose
interpretazioni: dal vino consolatorio,
spesso vinificato come un “novello”, fino a rossi di maggior complessità e ambizione.
Tra gli interpreti più affidabili, Stefano
Mancinelli di Morro d’Alba, 0731.63021,
merita la copertina, anche in virtù di un
catalogo ricco di alternative a buon livello:
dalla godibile versione di base, al polputo
Terre dei Goti, rosso di eccellenti
risorse sapide, fino al passito Re Sole.
Tra le altre etichette, non vanno perdute
quelle dei Conti di Buscareto ad Arcevia,
071.7913180. Il Nicolò di Buscareto
2004 e il Compagnia della Rosa 2005 sono due vini
eccitanti, che valgono l’eccellenza.
Ottime anche le selezioni di Luigi
Giusti di Montignano, 071.918031, il raffinato
Luigino 2007 su tutti.

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