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Il Giornale

Sì a norme più severe ma non fermiamoci qui ... Dopo un anno di dibattiti e due passaggi alle Camere sono ormai in vigore le nuove norme del Codice della strada che hanno apportato modificazioni significative per quanto riguarda la parte relativa alle sanzioni, finalmente rapportate al principio (sacrosanto ed educativo) del danno procurato. È stato sicuramente un buon lavoro, ma non ci si deve fermare qui: per recuperare il tempo perso occorre infatti procedere con una legge delega attribuendo ai ministri competenti, Trasporti e Interni, il potere di modificare a seconda dell’esigenze la norme che modificano il testo. Il Codice della strada deve avere la dinamicità necessaria per poter essere in grado di adeguarsi alle evoluzioni tecniche e ai comportamenti che mutano sempre più rapidamente. Senza questa procedura semplificativa si sarà sempre assoggettati ai tempi parlamentari e alle mediazioni. C’è voluto un anno per approvare le attuali modifiche, ma sono passate tre legislature per poter ottenere disposizioni che contrastassero efficacemente chi si mette alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. O, ancora, per adeguare a livello europeo gli aspetti sanzionatori da applicarsi ai conducenti provenienti da Paesi esteri. Conftrasporto da anni sosteneva la necessità di evitare che i conducenti dei Tir stranieri potessero considerare il nostro territorio come terra di nessuno. Vettori senza il possesso di titoli autorizzativi, quindi abusivi; impossibilità per le forze dell’ordine di poter pretendere il versamento di una cauzione; mancata previsione di ritiro della carta di circolazione e permesso di condurre per chi avesse oltrepassato i limiti dei tempi di guida o avesse infranto le regole sulla sicurezza; queste erano tutte condizioni che favorivano le impunità e che solo oggi sono annullate. Come da anni avviene nei principali Paesi europei, chiunque commette un’infrazione dovrà, per poter rimuovere
l’automezzo, provvedere al versamento di una cauzione, pari alla sanzione minima. Elementi di particolare importanza, ma per avvicinare il nostro codice a quelli europei occorrerà potenziare ancora di più la funzione educativa, agendo sulle sanzioni accessorie. Se il superamento dei valori previsti del tasso alcolemico riscontrato nel sangue verrà sanzionato penalmente e in modo severo e definitivo con la revoca permanente della patente, in rapporto al danno arrecato a terzi, si realizzerà un’azione preventiva ed educativa che riuscirebbe anche a coniugare le ragioni della sicurezza con quelle della nostra cultura enogastronomica, evitando di dover ricorre all’introduzione della tolleranza zero...

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