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Il Giornale

“L’Espresso” incorona Bottura il piu grande cuoco di sempre … All’edizione numero 33, la decima firma da Enzo Vizzari, la ”Guida dell’Espresso ai Ristoranti d’Italia” incorona Massimo Bottura, patron dell’”Osteria Francescana” a Modena, miglior cuoco nella storia della ristorazione italiana. Ha detto il critico: “Non era mai successo che dessimo un voto che sfiora la perfezione: 19,75 ventesimi e non 20 ventesimi perché l’avremmo condannato all’errore”. Un quarto di punto in più per Bottura, con Gianfranco Vissani (a Baschi in Umbria) e Massimiliano Alajmo (de “Le Calandre” a Rubano di Padova) rimasti a quota 19.5. Sceso dal palco, un produttore di vino si è complimentato con Bottura e gli ha consegnato un biglietto a futura memoria: “E adesso aspettati di passare almeno metà del tuo tempo a giustificare il tuo successo”. Lo dicevano già Montanelli e Flaiani: “Gli italiani perdonano tutto eccetto il successo”. Sono 17 le insegne che, forti di un punteggio che oscilla tra i 18 e i 19,75 ventesimi, ottengono i 3 cappelli. Oltre alle tre già citate, ecco a 19 “La Pergola” a Roma e “Uliassi” a Senigallia (Ancona); a 18,5 “Combal.zero” a Rivoli (Torino), “Cracco” a Milano, “Dal Pescatore” a Canneto (Mantova), “Pinchiorri” a Firenze, “Piazza Duomo” ad Alba (Cuneo), “Reale” a Rivisondoli (L’Aquila) e “Villa Crespi” a Orta San Giulio (Novara) e, infine, a 18, “Duomo” a Ragusa, il “Canto” a Siena, “La Madia” a Licata (Agrigento) e” Torre del Saracino” a Vico Equense (Napoli). Sono una novità al top Niko Romito (il “Reale”) che, come Uliassi, guadagna un punto, mentre Cuttaia “La Madia”) sale di mezzo. A ridosso dei 3 cappelli, per mezzo punto in più, Palluda (“All’Enoteca” a Canale in Piemonte) e Bertoni (“Trussardi” a Milano). Li perdono il “Miramonti l’Altro” a Concesio (Brescia) e”Perbellini” a Isola Rizza, mentre li conserva l’”Enoteca Pinchiorri” che però scende da 19 a 18,5. “È stata una stagione di sofferenza per la ristorazione - ha detto Vizzari -. In un anno hanno chiuso posti come
mai in passato. E come sempre in momenti di crisi economica, è boom per le trattorie mentre patiscono quei locali in mano ai cosiddetti cuochi d’artificio, effetti speciali fini a se stessi invece che sostanza nel piatto”. Spigolando tra i tantissimi premiati, ecco Niko Romito applaudito per il Pranzo dell’Anno, le “Calandre” per il miglior sommelier (Angelo Sabbadin), Settembrini a Roma per la cantina, Vissani per il maitre (Luca Vissani, figlio di tanto padre), mentre PierGiorgio Parini (“Povero Diavolo” a Torriana) è il Giovane dell’anno. Stessa ora, stesso posto, il Mercato Centrale di Firenze, per l’anteprima della guida ai Vini d’Italia, edizione numero 10. Chilometrico l’elenco delle eccellenze, con il Piemonte che pesa complessivamente più della Toscana anche se a livello di 3 stelle la seconda batte la prima per 6 a 3 grazie i produttori Castello di Ama, Isole e Olena, Montevertine, Ornellaia, Poggio di Sotto e San Guido. Giacomo Conterno, Gaja e Bruno Giocosa i big piemontesi. Uno ciascuno Abruzzo (Valentini), Alto Adige (Produttori Terlano), Lombardia (Cà del Bosco), Trentino (Ferrari) e Veneto (Giuseppe Quintarelli).

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