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Il Giornale

Quella casa in Toscana dove il vino diventa poesia ... Nei versi ottocenteschi di Renato Fucini lo splendore di Villa Dianella. Che oggi si è trasformata nel bed and breakfast di charme più amato dai buongustai... Un antico borgo della campagna toscana, un’elegante dimora dal passato letterario, una cantina con le migliori etichette della regione. Difficile dare una definizione univoca di Villa Dianella (vezzeggiativo di Diana, dea della caccia), storica residenza medicea a pochi chilometri dal capoluogo, progettata per i passatempi stagionali dei signori di Firenze. Meglio affidarsi ai versi del poeta ottocentesco Renato Fucini, che “da bimbettino, in su cipressi di Dianella” visse gli anni migliori dell’infanzia; o appellarsi al tratto acceso dei macchiaioli, che alla villa si ispirarono per i loro fulgidi paesaggi. Quello che è certo, è che la residenza, di proprietà dei conti Passerin d’Entrèves dagli anni Quaranta, è ora gestita dagli eredi Francesco e Veronica Passerin che, oltre a venirvi ad abitare nel 2003 dopo un lungo lavoro di restauro, hanno trasformato la villa in un sobrio e accogliente bed&breakfast dove ospitare, nelle due suites e nelle camere doppie a disposizione, turisti in viaggio verso le città d’arte e coppie in cerca di quiete e di relax, che trovano nei “padroni di casa” - come Francesco e Veronica amano definirsi - quell’ atmosfera calda e ospitale che si respira solo nelle grandi famiglie. Estesa su 90 ettari, di cui 20 di vigneto, in posizione panoramica sulle colline di Vinci, terra di Leonardo, la struttura va ben oltre il concetto di “agriturismo”. Non solo perla sua storia o le citazioni letterarie (per le quali Villa Fucini, residenza del poeta dove tuttora si conservano le spoglie, è annoverata tra le “Case della memoria” della Toscana, insieme a quelle del Boccaccio, del Petrarca o del Carducci). La proprietà, con il suo parco secolare, la cappella e gli ampi spazi ricavati dal recupero dei granai, è anche location ideale per matrimoni,
mostre, convegni. Oltre a vantare - ed è questo forse il principale motivo d’orgoglio della famiglia Passerin d’Entrèves - una lunga tradizione viticola e olivicola alle spalle. Negli anni ‘60, ricordano i proprietari, il fiasco di vino e l’olio del Dianella non potevano mancare sulle tavole delle più famose trattorie italiane, mentre la bottiglia faceva bella mostra di sé nei pranzi ufficiali al Quirinale. In questi anni i conti Passerin hanno seguito personalmente i lavori in vigna, producendo, oltre al Chianti, una selezione di storiche etichette ispirate ai sonetti del Fucini: Le Veglie di Neri, Il Matto delle Giuncaie, Dolci Ricordi, Sereno e Nuvole. Non solo: per far conoscere i loro prodotti, organizzano degustazioni, corsi di cucina, visite alle cantine, nelle quali è stato allestito anche un “percorso multimediale” del vino, che illustra i processi, antichi e moderni, di raccolta, vinificazione e invecchiamento. “Dopo il matrimonio e la nascita delle bambine, abbiamo voluto aprire agli ospiti la nostra casa-fattoria per condividere con loro i momenti della vita in campagna, dalla vendemmia alla raccolta delle olive” spiega la contessa. Che in barba all’etichetta, non disdegna i lavori di fatica, né tantomeno la vendita dei prodotti a scopo benefico. Proprio ieri sera, come ogni padrona di casa che si rispetti, ha presieduto e organizzato un’asta di tartufi bianchi a favore del File (Fondazione Italiana di Leniterapia), mentre il prossimo weekend aprirà i cancelli della villa a tutti i buongustai, per un assaggio dei vini e delle specialità locali. (Per informazioni:
0571-508166, www.fattoriadianella.it).

In cantina dai conti Passerin d’Entrèves... Villa Dianella, di proprietà dei conti Passerin d’Entrèves dagli anni Quaranta, è gestita dagli eredi Francesco e Veronica Passerin che, nel 2003, dopo un lungo lavoro di restauro, hanno trasformato la villa in un bed& breakfast. Oltre all’accoglienza, a disposizione degli ospiti ci sono corsi di cucina e degustazioni di vino e olio, con un museo della produzioneviniriche aperto ogni martedì e giovedì. Inoltre il prossimo 8 dicembre vi sarà un’apertura straordinaria per far conoscere ai visitatori i momenti della vita agricola, la vendemmia, la raccolta delle olive e i processi di vinificazione e di invecchiamento.

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