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Il Giornale

Una festa per le mille “bollicine” tricolori ... In pochi anni i nostri viticoltori sono stati capaci di raggiungere la qualità di tradizioni lunghe tre secoli e superare addirittura i concorrenti francesi. Vinitaly li celebra in un evento speciale con 600 cantine... Magari gli italiani non le fanno meglio ma sicuramente più degli altri. Parliamo di “bollicine”, una delle grandi famiglie del vino, mai così di tendenza. Fermo restando che la qualità e la fama dei. migliori Champagne non si discutono, la crescita del made in Italy è stata notevole nell’ultimo decennio, quasi incredibile pensando alla giovane età dei produttori. Unendo i due metodi di produzione - classico e charmat, con quest’ultimo che soprattutto grazie al Prosecco e all’Asti rappresenta oltre il 90% del totale - siamo arrivati a 380 milioni di bottiglie prodotte nel 2009. Un aumento del 10% rispetto al 2008, e che ha portato l’Italia a essere il primo produttore mondiale davanti a Francia e Spagna. Un incremento dettato dal crescente successo registrato sui mercati di tutto il mondo, con l’export che nei primi dieci mesi del 2010 ha superato i 136 milioni di litri contro i circa 117 dello stesso periodo del 2009, per un controvalore di oltre 331 milioni di euro, rispetto ai circa 298 dello stesso periodo del 2009. Una passione coltivata soprattutto durante le feste: basti pensare che malgrado la crisi, tra Natale 2010 e l’Epifania 2011 sono saltati circa 95 milioni di tappi “nazionali” con un aumento in quantità del 2,5% rispetto all’analogo periodo di dodici mesi prima e una spesa complessiva di circa 900 milioni di euro. E le migliori espressioni del metodo classico - vale a dire il Franciacorta e il Trento Doc - stanno realmente conquistando i palati fini di tutto il Pianeta. L’importante è valorizzarli bene. “Sono due mondi diversi che non ha senso confrontare: basti pensare alla quantità di bottiglie prodotte, circa 300 milioni come le nostre 10??? - spiega Maurizio Zanella, presidente di Cà del Bosco e del Consorzio per la Tutela del Franciacorta -. La verità è che in soli 30 anni di lavoro abbiamo raggiunto livelli impensabili di qualità e di apprezzamento rispetto a chi prepara “bollicine” da tre secoli. E dieci anni fa non si sarebbe mai pensato che a Natale, la quantità di prodotti italiani superasse in vendite quelle francesi”.

Il Vinitaly rende omaggio a questo mondo con un’iniziativa molto interessante, denominata “Bollicine d’Italia”. Tra i padiglioni 10 e 11 sarà allestita un’area dove i visitatori potranno così essere guidati tra le proposte dei consorzi di tutela e delle principali aziende produttrici, in rappresentanza delle 18 regioni e delle circa 600 cantine dove vengono prodotte le bollicine italiane. E a conferma del “peso” crescente del settore ci sarà una rivoluzionaria degustazione professionale con card dotata di microchip e un calice; Sparkling Italy dedicata appunto ai vini italiani prodotti con metodo classico e charmat. Alla degustazione saranno presenti tutti i consorzi di tutela delle zone vocate alla produzione, ordinate secondo un percorso che permette di evidenziare le peculiarità e le differenze tra le varie tipologie di vino: Consorzio Tutela Prosecco Doc, Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg, Consorzio Tutela Alta Langa Metodo Classico, Consorzio Tutela Vini d’Acqui, Trento Doc, Consorzio per la Tutela del Franciacorta. Quasi 150 aziende che rappresentano il meglio della produzione nazionale con marchi quali Ferrari, Bellavista, Cà del Bosco, Berlucchi e altri ancora. I vini che esprimono hanno la grande peculiarità di potersi abbinare a molti piatti della cucina, anche internazionale ed etnica, dall’antipasto al dessert. L’importante è sceglierli bene.

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