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IL “GIORNO DELLE API” AL PARLAMENTO EUROPEO: OGGI AL VOTO UNA STORICA RISOLUZIONE CHE RICONOSCE I “DIRITTI DELLE API” E ALL’APICOLTURA UN VALORE STRATEGICO PER LA SOCIETA’ E L’AMBIENTE. I COMMENTI: APICOLTORI ITALIANI (UNAAPI), SLOW FOOD E DE CASTRO

Non Solo Vino
Le api in alveare

Una giornata storica per le api, protagoniste assolute al Parlamento Europeo di Bruxelles: sarà infatti votata oggi un’importante Risoluzione per il futuro di api e apicoltura in Europa. Il Parlamento da adesso in poi riconosce ufficialmente che “l’apicoltura fornisce un servizio pubblico di valore ambientale e di valore strategico per la società, è un modello di produzione sostenibile nel contesto rurale, pregevole esempio di occupazione verde per la conservazione della biodiversità e dell’equilibrio ecologico. La produzione agricola necessita del servizio d’impollinazione. Le drammatiche difficoltà e perdite che il settore vive in tutto il mondo sono causate da una sinergia di fattori: le malattie delle api, l’indebolimento del loro sistema immunitario, il cambio climatico, le modificazioni d’uso del suolo e l’aumento delle monocolture che determinano mancanza di risorse mellifere per le api, nonché l’uso di prodotti fitosanitari e tecniche agricole non sostenibili. Con il rischio che Apis mellifera divenga una specie in via di estinzione”.
Da questa analisi scaturiscono una serie di indicazioni operative per la Commissione Europea, che viene invitata ad armonizzare i controlli alle frontiere, per contrastare adulterazioni e distorsioni di mercato; a trovare efficaci cure veterinarie per il contrasto di varroa e malattie delle api; ad adeguare alla specificità di api e apicoltura la politica veterinaria e definire orientamenti comuni europei, in necessaria cooperazione con le organizzazioni degli apicoltori; a sviluppare pratiche agricole sostenibili per la sopravvivenza degli impollinatori, ed evitare quindi la pratica della monocoltura; ad attivare ricerca indipendente e tempestiva sugli effetti dei prodotti fitosanitari, per esempio su concia dei semi e colture geneticamente modificate; a mantenere l’attuale sostegno all’apicoltura anche dopo il 2013; a considerare gli effetti d’esposizione, diretti e indiretti, dei prodotti fitosanitari sull’insieme dell’alveare, in particolare attraverso nettare, polline e acqua; a coordinare i programmi nazionali per i requisiti di etichettatura per l’autorizzazione dei prodotti fitosanitari, nonché i programmi di monitoraggio sull’esposizione delle api ai prodotti fitosanitari. Soddisfatti gli apicoltori italiani: “desideriamo ringraziare - sottolinea Francesco Panella, presidente dell’Unaapi (Unione Nazionale Apicoltori Italiani) - l’onorevole Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, l’onorevole lussemburghese Astrid Lulling, relatrice della Risoluzione e tutti gli europarlamentari italiani, dei vari raggruppamenti, che hanno sostenuto la Risoluzione, sia per la qualità dell’analisi e sia sopratutto per l’individuazione corretta e azzeccata delle inderogabili priorità operative”.

Focus - Parlamento dell’Unione Europea: ecco il piano per salvare le api. De Castro: “impegno europeo per rilancio settore strategico”
Parlamento europeo in prima linea per “salvare le api dell’Ue”: l’Aula di Strasburgo ha dato il via libera ad una risoluzione in cui si chiede all’Ue “un sostegno finanziario e un ruolo rinnovato e da protagonista del settore all’interno della Politica agricola comune dopo il 2013”. Del resto, l’84% delle specie di piante e il 76% della produzione alimentare in Europa dipendono in larga misura dall’impollinazione ad opera delle api.
“Condizioni di marketing difficili, volatilità dei prezzi e aumento della mortalità sono alcuni dei fattori di criticità che mettono a rischio il settore dell’apicoltura europeo”, ha spiegato ai deputati il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro (S&D). “Ecco perché - ha proseguito - chiediamo all’Esecutivo un “impegno attivo a difesa e a salvaguardia di uno tra i più importanti settori della nostra agricoltura”.
Gli interventi dovranno andare “dal miglioramento delle rilevazioni statistiche ad una maggiore efficacia dei controlli nelle importazioni di miele, dalla ricerca al rafforzamento del ruolo della politica europea veterinaria affinché includa le patologie che colpiscono le api (come l’acaro Varroa), fino a interventi per contrastare la diffusa mortalità delle api”.
La risoluzione del Parlamento mette quindi l’accento sulla necessità di migliorare le regole per l’etichettatura d’origine, considerando che l’Ue importa circa il 40% del miele consumato. Si tratta, dicono i deputati europei, di “rendere più efficaci” i controlli alle frontiere “per evitare sia l’importazione di miele di scarsa qualità, sia che sofisticazioni e surrogati creino distorsione nel mercato, esercitando pressione sui prezzi a detrimento della qualità”. Non solo. La risoluzione chiede anche che qualsiasi prodotto contenente miele come ingrediente o qualsiasi elemento grafico di una confezione, possa far riferimento al miele soltanto se un suo derivato è presente in una percentuale di almeno il 50%.
Il tutto senza dimenticare - conclude il Parlamento - “di sostenere la ricerca indipendente sulla mortalità delle api e assicurare che tutti i dati sugli effetti delle colture Ogm e dei pesticidi sulle diverse specie di api, siano resi pubblici, rafforzando la valutazione dei rischi in relazione all’uso dei fitofarmaci. Si auguriamo - ha concluso De Castro - “che il voto di oggi segni l’avvio definitivo del percorso di rilancio di un settore strategico per la sostenibilità ambientale, per la biodiversità, e per la sua incidenza economica e sociale”.

La posizione – Slow Food: “il Parlamento Ue votata una storica risoluzione che riconosce i “diritti delle api” e all’apicoltura un valore strategico per la società e l’ambiente Soddisfazione di Slow Food
Una giornata importantissima per l’apicoltura: nel Parlamento Ue è stata approvata oggi un’importante Risoluzione per il futuro di api e dell’apicoltura in Europa. Il Parlamento da adesso in poi riconosce ufficialmente che “l’apicoltura fornisce un servizio pubblico di valore ambientale e di valore strategico per la società, è un modello di produzione sostenibile nel contesto rurale, pregevole esempio di occupazione verde per la conservazione della biodiversità e dell’equilibrio ecologico. La produzione agricola necessita del servizio d’impollinazione. Le drammatiche difficoltà e perdite che il settore vive in tutto il mondo sono causate da una sinergia di fattori: le malattie delle api, l’indebolimento del loro sistema immunitario, il cambio climatico, le modificazioni d’uso del suolo e l’aumento delle monocolture che determinano mancanza di risorse mellifere per le api, nonché l’uso di prodotti fitosanitari e tecniche agricole non sostenibili. Con il rischio che Apis mellifera divenga una specie in via di estinzione”.
Cinzia Scaffidi, direttrice Centro Studi Slow Food, così commenta la risoluzione del Parlamento Ue: “il dibattito che si è svolto nei giorni scorsi al Parlamento Europeo ha chiaramente dimostrato che il livello di sensibilità, competenza e consapevolezza riguardo al ruolo e alla situazione delle api è molto alto tra i politici europei e questo non può che farci piacere. Da anni Slow Food è al fianco di apicoltori e consumatori nelle attività di comunicazione e sensibilizzazione verso una specie animale preziosissima e minacciata e verso un prodotto che è il primo indicatore dello stato di salute di un territorio. Riconoscere politicamente il ruolo fondamentale che le api svolgono in natura e dunque in agricoltura è un grande segnale di civiltà. Questa risoluzione, unita al documento pubblicato recentemente dal Commissario Ciolos sulla Pac (Politica Agricola Comunitaria) post 2013 fa sperare di poter vedere presto attuate quelle politiche alimentari di cui si è tanto parlato al meeting delle comunità del cibo “Terra Madre” (Torino 21-25 ottobre 2010): politiche condivise, intersettoriali e interdisciplinari che vedono il cittadino al centro del cambiamento”.

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