Manca pochissimo al via del Giro d’Italia n. 106, la corsa ciclistica a tappe più prestigiosa e ricca di storia del panorama internazionale. Che, come abbiamo avuto modo di raccontare, negli ultimi anni ha sempre avuto una “Wine Stage”, ossia un arrivo in uno dei grandi territori del vino: dalle Langhe di Barolo e Barbaresco al Chianti Classico, da Montefalco, terra del Sagrantino, alla Franciacorta, dalla Romagna del Sangiovese alle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio Unesco, dai terrazzamenti della Valtellina e del suo Sforzato ai vigneti del Brunello di Montalcino. Non sarà così per l’edizione 2023, che ovviamente di territori vitati ne attraverserà più d’uno, e non potrebbe essere altrimenti: non c’è un angolo di Belpaese che non sia in qualche modo legato al vino e alla viticoltura.
A partire già dalla prima tappa, il 6 maggio, con i 18,4 chilometri a cronometro individuale lungo la cosiddetta Via Verde della Costa dei Trabocchi, da Fossacesia Marina ad Ortona, in Abruzzo, meravigliosa pista ciclabile che è stata creata a strapiombo sul mare là dove precedentemente passava la vecchia ferrovia ormai dismessa. Percorso caro al gruppo Fantini, azienda nata proprio ad Ortona, nel 1994, che riunisce 12 realtà del Sud e Centro Italia, per 93 milioni di euro di fatturato (quasi tutto all’estero) e 24 milioni di euro di fatturato. Fondatore e guida della realtà abruzzese, acquisita nel 2020 dallo statunitense Platinum Equity, è Valentino Sciotti, che, per il ciclismo, nutre una passione viscerale. Tanto che al Giro d’Italia n. 106 parteciperanno ben due squadre sponsorizzate dal gruppo vinicolo, ovvero la Israel-Premier Tech, israeliana e sponsorizzata Vini Fantini, e la belga Intermarché-Circus-Wanty sponsorizzata Vini Zabù, una delle propaggini siciliane del brand abruzzese. Entrambe le squadre parteciperanno con una divisa speciale, disegnata per l’occasione, come tributo alla collaborazione con Vini Fantini.
La prima tappa del Giro d’Italia, così, sarà, soprattutto, un’occasione di straordinaria visibilità e promozione per questa fetta d’Abruzzo, ancora poco nota al grande pubblico, che lo sforzo di Fantini porterà sotto i riflettori: un vero e proprio dono alla Costa dei Trabocchi e a quella Via Verde, grazie alla quale, commenta Valentino Sciotti, “persino noi abruzzesi stiamo riscoprendo un tratto di costa unico, costellato di tante meravigliose piccole spiagge non conosciute perché fino a ieri sostanzialmente inaccessibili. La Via Verde è un’opera che può segnare una svolta per il turismo regionale, proprio per questo ci tenevamo che avesse una visibilità mondiale. Il Giro d’Italia e la tappa Fossacesia Marina-Ortona gliela regaleranno: la corsa viene trasmessa in quasi 180 nazioni, una tappa a cronometro significa più di 4 ore con le telecamere a indugiare sempre e solo su quel percorso e i suoi dintorni. E parliamo della prima frazione, quindi quella che attira più attenzione”.
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