Se in radio, come ogni estate, si sprecano i tormentoni, nelle cronache, da qualche tempo, un must è quello legato al “granchio blu”, specie “aliena” per il Mar Mediterraneo, che, in questa estate 2023, ha, però, invaso anche le coste italiane, causando non pochi danni alla pesca. Tanto che il Governo ha stanziato 2,9 milioni di euro, per ora, per contrastare la proliferazione di questo peculiare crostaceo. Che intanto, però, ha iniziato a finire sui banconi di pescherie e supermercati, soprattutto nelle zone più interessante dal fenomeno, ed è diventato “guest star” di tante ricette che, ovviamente, spopolano sui social e nei giornali, come quella del celeberrimo chef Alessandro Borghese, che, come racconta il “Corriere della Sera” nell’edizione del Veneto (con la Toscana tra le Regioni più colpite, ndr), che, nel suo ristorante “Il lusso della semplicità” a Cannaregio, lo usa da tempo: “è un granchio dal guscio molto duro, non ha tantissima polpa, ma si possono fare degli ottimi crab-cake, dei tortini che vanno molto nel Maryland - spiega - oppure come crostaceo da aggiungere alle zuppe di pesce, come le Bouillabaisse, insomma noi cuochi possiamo fare la nostra parte per utilizzare questi granchi”.
Ma, dal granchio blu al rosmarino all’insalatina di granchio alla veneziana, agli spaghettoni all’aglio saltati al granchio, “sono anche i piatti preparati dai cuochi pescatori e contadini della Coldiretti per combattere a tavola l’invasione del “killer dei mari” che sta devastando le coste nazionali con danni per milioni di euro agli allevamenti di cozze e vongole e all’intero ecosistema”. L’iniziativa è della Coldiretti Venezia che, all’Agriturismo Coda di Gatto, ad Eraclea, a due passi da Venezia, ha presentato “i primi menu a base della specie aliena originaria delle coste Atlantiche dell’America che sta prendendo il sopravvento nei fondali delle nostre coste. Una presenza - sottolinea Coldiretti - spinta dai cambiamenti climatici dal riscaldamento delle acque che hanno reso i nostri ambienti più idonei alla sua sopravvivenza e proliferazione”. L’obiettivo è mostrare dal vivo come una soluzione per contenere l’eccessiva diffusione del granchio possa essere la sua pesca per il consumo. “In questo modo - continua Coldiretti - sarebbe possibile trasformare quella che oggi è una calamità in un’opportunità, con l’inserimento nei menu a km zero, a partire dalle attività di ittiturismo, pescaturismo e dagli agriturismi sul litorale, nel rispetto delle normative territoriali. Il granchio blu vanta tra l’altro proprietà nutrizionali importanti, grazie a una presenza forte di vitamina B12, estremamente preziosa per l’organismo umano ma ha anche un sapore delicato e gustoso. I prezzi per chi vuole acquistarlo si aggirano intorno ai dieci euro al chilo”.
“Il fenomeno sta assumendo, infatti, le proporzioni di una vera e propria “calamità naturale” - denuncia Coldiretti - che mina la sopravvivenza dell’economia ittica di molte regioni. Il granchio blu sta colpendo gli allevamenti di cozze e vongole, ma anche quelli di orate, lungo la costa nord dell’Adriatico, dalla sacca di Goro in provincia di Ferrara alla zona del Polesine, come la Sacca degli Scardovari a Porto Tolle (provincia di Rovigo) fino a Chioggia, nel Veneziano, e al Golfo di Trieste, in Friuli. Ma il crostaceo “killer dei mari” è ormai una minaccia anche nel Tirreno, a partire dalla Toscana dove sta assediando le coste da Orbetello, nel Grossetano, a Marina di Pisa. La presenza del granchio blu è stata comunque segnalata un po’ lungo tutta la Penisola, dalla Puglia all’Abruzzo, dal Lazio alla Liguria, fino alla Sicilia. Oltre a devastare la biodiversità e l’ecosistema il granchio blu danneggia anche le attrezzature di pesca, arrivando persino a tagliare le reti con le sue chele taglienti. Una minaccia per la sopravvivenza di oltre 3.000 imprese familiari nelle zone più colpite con la scomparsa di vere e proprie eccellenze alimentari”.“Trasformiamo una criticità in un’opportunità. Se c’è consumo e commercio c’è una filiera che si attiva naturalmente. I granchi blu sono una grande risorsa, sulla base ad esempio di un mercato potenziale molto interessante come quello degli Stati Uniti e della Cina, che utilizzano questo animale in maniera massiva”, ha detto il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, che, ieri, ha incontrato associazioni ed istituzioni locali per definire in maniera puntuale gli interventi da programmare.
“Il granchio blu, tra le sue proprietà, ha una presenza forte di vitamina B12, estremamente preziosa per l’organismo umano. Queste proprietà possono diventare un elemento di promozione molto rilevante. Mancando un predatore nei nostri mari bisogna che sia l’uomo ad assumersi la responsabilità di intervenire. E ritengo che i pescatori, da buoni ambientalisti quali sono, possano farlo in maniera puntuale”, ha concluso il Ministro Lollobrigida.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024