Il / Il Sole 24 Ore

Dipinto in barrique ... le cantine espongono anche pezzi di design e arredamento... I nuovi tour enologici della Napa Valley in California: quadri e calici tra le mani... Il sapore inebriante dell’arte qui rischia di dare alla testa. Siamo nella Napa Valley, la rinomata area vitivinicola della California. Preoccupate dal distratto sorseggiare di Cabernet Sauvignon dei sempre più annoiati sommelier della domenica, le aziende vinicole hanno scelto di far assaporare loro qualcosa di unico, un delicato connubio di arte e vino. L’idea ha preso forma una ventina d’anni fa quando il produttore di vini e collezionista Donald Hess, trovandosi la casa stipata di pezzi unici firmati Robert Motherwell o Francis Bacon, decise di farne un museo. Oggi lo spirito dell’eclettico magnate si è istituzionalizzato, diventando business. “Chi ama l’arte sa riconoscere un buon vino. E viceversa”, spiega Myrtha Steiner, curatrice del Museo Hess. Un totale di 30mila visitatori l’anno (ingresso gratuito) che il tour, diligentemente, conduce direttamente all’azienda. Gli affari ringraziano, così altri hanno seguito l’esempio: calici di Pinot nero e Zinfandel accolgono i turisti nella manor house Ma(i)sonry, le cui sale sono dedicate questo mese alle sculture di Jedd Novatt e Manuel Neri: “Ho portato sotto lo stesso tetto le mie passioni: arte, vino, design e arredamento”, riassume il proprietario, Michael Polenske. Ma la più vasta collezione d’arte contemporanea del Nord America (più di 2mila pezzi) sorge sull’ultracentenario vigneto che racchiude il museo di Rosa. Visite solo su prenotazione, ricorda Kathryn Reasonerm, direttore esecutivo: “L’arte, esattamente come i vitigni, ha bisogno di un pubblico che sappia riconoscere la creatività racchiusa in un’opera d’arte e in un vino d’eccellenza”.