Il vino è cultura, e un bicchiere di Vernaccia di San Gimignano racchiude in sé secoli di storia, tradizioni, arte e il territorio inteso come comunità di uomini che agiscono sulla loro terra; e per conoscere e comprendere un vino particolare e pieno di storia come la Vernaccia, bisogna innanzitutto approfondire la conoscenza del territorio, della cultura e delle tradizioni che caratterizzano San Gimignano. La Vernaccia è una tradizione enologica (da oltre 850 anni è protagonista di memorie di grandi personaggi, da Dante a Boccaccio, da Michelangelo a Lorenzo il Magnifico, solo per citarne alcuni) di un luogo legato ad un turismo “mordi e fuggi”, cioè di turisti che visitano San Gimignano in poche ore, dalla mattina alla sera (si tratta di numeri, però, che sfiorano i 3,5 milioni di turisti all’anno). Ovviamente non tutti sono turisti del vino, ma la famosa Vernaccia, uno dei vini più citati dai grandi della storia, dell’arte e della letteratura toscana e italiana, può (e lo sta già facendo) alzare il livello medio di turista, portando grandi appassionati vinicoli, e destagionalizzare il flusso turistico, stabilizzandolo in tutto l’anno.
Dal legame tra San Gimignano, turismo e Vernaccia è nato, dunque, il moderno centro dedicato al vino, nel cuore della città di San Gimignano, alla Rocca di Montestaffoli (il punto più alto dellà città, una sorta di New York del Trecento, da cui si domina l’intera zona di produzione, ndr). “Vernaccia di San Gimignano Wine Experience. La Rocca” è dove il Consorzio dei produttori diffonderanno insieme la cultura della Vernaccia, profondamente legata al turismo, fatta non solo di analisi organolettiche, ma vere e proprie esperienze per i sensi. Tutto questo dal 2 aprile, primo giorno del progetto che darà inizio ad un esperienza multisensoriale e multiconcettuale della Vernaccia di San Gimignano.
La rocca avrà quattro sale monotematiche al primo piano in cui immagini, luci, suoni, voci, video, ologrammi, visori per la realtà virtuale, racconteranno la storia passata, il territorio e la produzione di oggi, dalla vendemmia alla vinificazione; al piano terreno, invece, la degustazione e la conoscenza grazie ad un monitor “touch screen” da cui prendere informazioni anche sugli altri prodotti tipici locali, lo zafferano Dop, i formaggi e i salumi; inoltre, per approfondire la conoscenza della prima Doc d’Italia , quotidianamente verranno organizzati seminari e degustazioni guidate, anche con il coinvolgimento dei produttori che racconteranno ai visitatori i loro vini e il loro lavoro.
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