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Il Mattino

Un Chianti che profuma di bosco & Querelle tra le fiere ... Checchè se ne dica, il Vinitaly è ancora il momento dei massimi confronti, per il mondo del vino: sia per il numero degli espositori, che per l’affluenza di addetti ai lavori e appassionati. E’ vero che l’edizione di quest’anno, apertasi ieri e che chiuderà i battenti lunedì prossimo (www.vinitaly.com), sente sempre più sul collo il fiato del Salone del Vino di Torino e del presunto evento-boom che dovrebbe aver luogo nel 2004, grazie alle sinergie tra la Fiera di Milano e l’Unione Italiana Vini; certo è, comunque, che anche stavolta la carne al fuoco è tanta. Circa 4.000 stand, vini di 21 paesi, degustazioni, convegni, conferenze, appuntamenti gastronomici con grandissimi chef planetari. Da non mancare, poi, l’appendice fieristica allestita nel centro di Verona: precisamente presso il Palazzo della Gran Guardia, in piazza Bra, dove è stato approntato il winebar del "Bere Giovane", per permettere a chiunque di assaggiare vini adatti a ogni tasca.
Tutto il vino concentrato nella città scaligera, quindi. Ecco anche perché la Camera di Commercio di Trento, immediatamente a ridosso della manifestazione, ha deciso di organizzare da lunedì a mercoledì Dulcenda: rassegna internazionale che coinvolgerà 80 tra i migliori produttori di vini dolci. Lasciata la città di Giulietta e Romeo, allora, dulcis in fundo a Castel Toblino, nella Valle dei Laghi (per informazioni, 0461/887109): per assaggiar la crema di vendemmie tardive, passiti e muffati.
Bella maratona, non c’è dubbio: meglio perciò affrontare gli impegni iniziando con un vino che non spaventi, per impegno, struttura, possanza e prezzo. Però piacevole, ben fatto, e di pronta beva. Come il Chianti Montalbano 2001 della Tenuta Cantagallo (6-6,5 euro), dal colore rosso rubino luminoso. "Una bottiglia di vino per ogni ceppo di vite", recita il motto aziendale stampato in etichetta, a riprova della rigorosa filosofia produttiva della cantina. Al naso ricorda frutti di bosco, ciliegia, violetta, ribes, prugna, noce moscata. In bocca è equilibrato, fresco, accattivante, di buona persistenza, dal tannino felicemente fuso al tessuto gusto-olfattivo. Indicatissimo con una sella di coniglio ripiena ma, in generale, con pollame e animali da cortile, anche quando cucinati con pomodoro.

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