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Il Mattino

Il caso - Chianti e Nobile di Montepulciano
meno cari dei Taurasi ... I vini meridionali continuano a costare meno di quelli del Nord ma con una eccezione: la Campania. Ecco perché scegliere bottiglie di altre regioni può essere non solo questione di gusto ma anche di risparmio. Molti produttori pressati dalla domanda superiore all’offerta hanno alzato inverosibilmente i loro prezzi sino a creare casi paradossali. Un esempio? Basta fare il raffronto tra alcune docg: le toscane Vino Nobile di Montepulciano, Carmignano e Chianti oppure il Ghemme piemontese hanno una media di prezzo inferiore a quella dell’unica docg meridionale, il Taurasi. Il rischio di questa situazione non ha bisogno di essere neranche illustrato, fatto salvo poi gli strabilianti rossi delle altre regioni del Sud e del Nuovo Mondo presenti sugli scaffali a costi assolutamente concorrenziali.
E non basta scavare la trincea della cucina di territorio. Non solo perché per decenni la ristorazione italiana e campana ha fatto a meno dei vini vesuviani ma anche per la qualità delle altre offerte. Lo dimostra, tanto per consigliare un vino di grido meno costoso dei Taurasi, il Sassoalloro di Biondi Santi abbinato da Roberto Minnetti alla carne di bufala nel suo ristorante Poggio Antico di Montalcino. E, per restare in Toscana, ricordiamo il Chianti di Castello di Fonterutoli, di Rocca delle Macìe e quello di Castello D’Albola firmato da Franco Giacosa. Quanto al Nobile, c’è davvero l’imbarazzo della scelta: Fattoria del Cerro, Fassati, Nottola e perfino il mitico Poliziano.
Siamo convinti che le furbastrate, non le bugie, abbiano le gambe corte. È successo ai vini friulani trovarsi per alcune vendemmie fuori mercato. Perché non dovrebbe succedere ai campani? Già adesso i migliori Tocai costano meno di molte falanghine mediocri. Napoli, l’unica grande città italiana abituata a vivere senza pregiudizi, sarà il primo banco di prova nei prossimi due, tre anni.

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