02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Mattino

Giovani e donne, il vino piace e fa tendenza ... Negli anni ’80 la birra e le bevande gassate erano il simbolo del bere giovane mentre il vino veniva associato alla oleografia delle osterie con vecchietti, fiasco e tovaglia a quadratoni. Oggi invece il successo del made in Italy nel bicchiere è l’affermazione soprattutto di una immagine femminile e giovanile. Vere e proprie «tribù» di consumatori, gruppi omogenei per stili di vita che non bevono più associando il vino al pasto quotidiano, ma lo eleggono a testimone dei momenti di relazione, la sera in enoteca e comunque in compagnia. Una «rivoluzione» che va in controtendenza con il calo dei consumi familiari, oggi infatti il 43% delle famiglie acquista vino con una spesa mensile di 32 euro. La maggiore impennata è tra i giovani: ben l'82% dichiara infatti di avere una forte propensione all'acquisto di vino. Quanto alle donne il 32% si dichiara pronta a bere una bottiglia con le amiche, mentre gli anziani, sia per ragioni di reddito che di salute, sono in netta contrazione, il 25% in meno.
Marco Caprai, titolare dell’azienda che ha rilanciato il Sagrantino di Montefalco, commenta questi dati di Veronafiere: «Sono convinto che certi valori non sfuggono soprattutto alle donne le quali oggi non considerano più il vino una bevanda da osteria e quindi da uomini. Un modo di approcciarsi al vino diametralmente opposto rispetto al passato, da bevanda più semplice si è oggi arrivati a considerarla più complessa. Negli Stati Uniti chi beve vino è una persona di cultura, specie se sorseggia il bicchiere made in Italy. Più il vino assume questa connotazione, più è di qualità e più è un consumo non esagerato». La quarantesima edizione del Vinitaly chiude dunque all’insegna dell’ottimismo come nel 2001, l’ultima edizione prima dell’11 settembre che ha frenato di molto il mercato anglosassone aprendo le porte alla crisi dovuto al mancato smaltimento dello stoccaggio.
La crisi comunque ha sforbiciato i vini finti facendo riscoprire le grandi marche e i territori attraverso i vitigni autoctoni: Nero d’Avola e Aglianico per i rossi, Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Falanghina tra i bianchi, tirano la volata alla grande riscossa della viticoltura meridionale.
«La tendenza non è più una moda - dice il presidente di Vitigno Italia Chicco De Pasquale - Vinitaly conferma che la ripresa è affidata alla diversità ed è quello che faremo a Napoli, a cominciare con la viticoltura biodinamica». La crisi ha fatto maturare anche l’esigenza di consumare in modo diverso. Per esempio al ristorante incentivando il consumo al bicchiere, un modo molto efficace per far conoscere i vini costosi e cambiare vino durante il pasto, oppure introducendo il «diritto di tappo», ossia portarsi le bottiglie da casa e pagando solo il servizio. Non rientra tra le abitudini degli italiani neanche quella di portarsi a casa il vino non consumato, molto diffusa negli Stati Uniti.
Dunque i ristoranti devono sforzarsi di diventare il rovescio della medaglia delle enoteche e dei winebar esplosi negli ultimi cinque anni dove la piccola ristorazione sostiene il bicchiere sino a sostituire ormai la cena. Un altro aspetto positivo della crisi è la riscoperta di vini rosati, rossi leggeri, bianchi, dolci: ossia la varietà della proposta capace di attrarre un pubblico più vasto di appassionati. Insomma, la scoperta della varietà e della diversità è stato il presupposto scacciacrisi più efficace.
Campania. Successo dei vini campani al Vinitaly. Il padiglione C è stato visitato da oltre 50 buyers stranieri, operatori e vip. Tra questi, Stefano Cordero di Montezemolo e Oliviero Toscani che partecipato al confronto tra rossi guidato da Sabellico.
Turismo. Chiara Lungarotti è il nuovo presidente del Movimento del Turismo del Vino. Figlia di Giorgio e Maria Grazia, 34 anni, laureata in agraria, Chiara guida da tempo la storica azienda di famiglia a Torgiano in Umbria.
Mercato. Luigi Castelletti e Giovanni Mantovani, presidente e direttore di Veronafiere, brindano ai record del Vinitaly, come il +10% di buyers stranieri. Per il produttore Angelo Gaja è stata «La più bella edizione degli ultimi 30 anni».
Cavatappi verso la pensione. Al Vinitaly è arrivata la bottiglia che si apre senza cavatappi. L'idea è del Casato delle Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini. La novità consiste in un twister infilato nel sughero, in pratica una vite che estrae il tappo ruotando la capsula che chiude in alto la bottiglia. In tal modo sarà possibile stappare le bottiglie in ogni luogo e in ogni occasione. (arretrato de Il Mattino del 10 aprile 2006)

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su