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Il Mattino

«Parigi vuole frenare la riforma Ue». A congresso sul futuro del mercato ... Cambio di testimone stasera nell’isola verde: termina infatti la settima edizione di VinIschia e inizia il 61° congresso dell’Assoenologi. Oltre 600 winemaker, gli «stregoni» capaci di fare la fortuna di una cantina inventando una moda o intuendo le aspettative del mercato, si ritrovano per ascoltare e discutere sino a martedì tredici relazioni articolate in tre sezioni: i mercati, il marketing e la tecnologia.
«Un evento importante - spiega Mario Consorte, presidente di Assoenologi - visto che non conosciamo nessun'altra organizzazione del settore che possa vantare 115 anni di attività, ovvero sia stata fondata prima del 1891». Il primo convegno degli enotecnici italiani si tenne infatti nel maggio del 1891 ad Asti. Vi parteciparono soltanto 46 persone provenienti però da ogni parte della Penisola e determinate a fondare un'associazione che, come scritto nell'atto costitutivo, «raggruppando le forze disseminate in ogni dove d'Italia, tuteli i comuni interessi, senza perdere di mira la prosperità dell'industria viticola ed enologica italiana». Il dato politico è la posizione sulla contestata proposta di riforma europea che dovrebbe cambiare il volto del settore vitinicolo, che ha visto la Francia fortemente contraria: «La produzione europea non può diventare - ha dichiarato il premier de Villepin - un’articolazione del mercato globale».
Di diverso parere Assoenologi, a cui la riforma invece piace molto. Una posizione ufficializzata dal direttore generale, Giuseppe Martelli, che non ha dubbi: «Concordiamo perfettamente con questa filosofia». I perchè sono presto detti. «Per esempio - spiega Martelli - l'estirpazione è una cosa che abbiamo proposto da tempo ma il tutto deve rientrare in una logica che oggi in Italia è ancora carente perchè non sappiamo esattamente qual è il Vigneto Italia, qual è la nostra consistenza in termini di ettaraggio di viti e quando si parla di estirpazione bisogna avere dati certi. Per quanto riguarda la proroga al 2013, siamo d'accordo perchè entro il 2013 si dovrebbe riequilibrare il settore e non ci dovrebbero essere sperequazioni tra chi ha acquisito i diritti al reimpianto pagandoli anche profumatamente e chi invece, poi, se li trova magari liberalizzati». Anche per quanto riguarda l'abolizione degli aiuti Assoenologi ha una posizione ferma.
«È una battaglia che noi portiamo avanti da diversi anni - continua Martelli - gli aiuti sono un problema per il settore e non un toccasana; molti dei problemi che il settore ha dipendono dagli aiuti a pioggia. Non siamo quelli che dicono di stabilire un libero mercato tout court, però siamo favorevoli a togliere gli aiuti in modo da spronare chi lavora bene e per chi lavora male o di adeguarsi alle nuove norme o di abbandonare, non ricevendo sussidi per tirare avanti».
In particolar modo Assoenologi è d'accordo ad abolire l'aiuto all'arricchimento perchè «tutti i Paesi dell'Ue dovrebbero arricchire solo con prodotti derivanti dal vigneto, ovvero con mosti concentrati o mosti concentrati rettificati, non come avviene oggi. Infatti Italia si arricchisce seguendo questa impostazione mentre altrove, per esempio in Francia, si aggiunge il saccarosio. Se questa diventa una norma comunitaria tutti i Paesi si dovranno adeguare». Di questo, dunque, si parlerà ad Ischia, il terzo congresso nazionale organizzato dalla sezione campana presieduta da Gennaro Martusciello dopo Napoli (1998) e Sorrento (2003).

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