
Mille vignaioli attesi, provenienti da ogni regione italiana, insieme a colleghi europei in rappresentanza delle associazioni nazionali appartenenti alla Confédération Européenne des Vignerons Indépendants (Cevi), e a più di 30 della Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti (Fioi). Sono i primi numeri del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti n. 14 (15-17 novembre 2025), l’evento firmato Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi) che tornerà, per il terzo anno di fila, a BolognaFiere, a conferma di come la Fiera di Bologna sia sempre più “hub” di quella galassia produttiva rappresentata dai piccoli produttori e dagli artigiani del vino italiano, e del forte legame con la città di Bologna, lanciata, ieri,in occasione del Festival cinematografico “Biografilm”, di scena in città.
Al Mercato della Fivi, si parlerà dei temi di maggiore attualità del settore, da un contesto particolare per il pianeta vino fino al ruolo, sempre centrale, dei viticoltori. “In un mondo del vino sempre più complesso - ha spiegato Rita Babini, presidente Fivi - nel quale cambiano prospettive di produzione e modelli di consumo, con sempre meno certezze e tante incognite in più, i vignaioli e le vignaiole hanno la speranza di poter rappresentare concretamente alcuni punti fermi: il vino è territorio, il vino è cultura, il vino è socialità e relazioni, e i Vignaioli Indipendenti ne sono i principali interpreti”. Babini ha aggiunto che “siamo certi che saranno proprio le aziende vitivinicole verticali ad affermarsi come il modello più in grado di rispondere alle sfide produttive e di mercato: perché il consumatore cerca originalità, autenticità, genuinità, e i nostri vini sono come noi, veri e propri custodi del territorio. Il nostro compito è farci trovare pronti per queste nuove sfide, supportando i nostri soci a crescere e strutturarsi in modo sempre più solido, ma soprattutto stimolando il legislatore - ad ogni livello - a garantire che i vignaioli possano competere ad armi pari con gli altri attori della filiera. Il Mercato dei Vini rappresenta per noi un momento fondamentale, quindi, per affermare il nostro ruolo non solo nel mondo del vino, ma nel quadro della miriade di economie territoriali su cui si regge il nostro Paese”.
Per Gianpiero Calzolari, presidente BolognaFiere, “il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti è molto più di un evento fieristico: è un momento autentico di incontro tra territori, persone e culture. BolognaFiere è orgogliosa di ospitare per il terzo anno consecutivo questo evento che celebra la qualità, la sostenibilità e il valore delle filiere agricole indipendenti. Il legame sempre più stretto con la città, la collaborazione con il “Biografilm” e le novità logistiche introdotte per migliorare l’esperienza dei visitatori confermano la volontà di far crescere ulteriormente questo evento, che rappresenta un’eccellenza italiana” (tra le curiosità, il rinnovo anche per il 2025, della convenzione con Trenitalia per l’offerta “Speciale Eventi”, per arrivare a Bologna sui Frecciarossa con sconti fino al 75% sul biglietto Base).
La presentazione è stata l’occasione per svelare il Manifesto ufficiale dell’edizione 2025 del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, realizzato dall’artista bolognese Sarah Mazzetti, illustratrice a livello internazionale per testate quali “The New York Times”, “New Yorker”, “Mit Technology Review”, “Die Zeit”, “Esquire”, “Vanity Fair” e “Wired”. “Per l’illustrazione del Manifesto del Mercato - ha detto Mazzetti - sono partita dal lavoro intorno all’uva e ai vigneti, soggetti che nei poster degli anni precedenti non erano stati protagonisti, perché ho pensato fosse importante tenere insieme l’ambiente naturale e il vino. Facendo un po’ di ricerca sulle coltivazioni sostenibili e gli animali presenti in vigna, nella direzione della cosiddetta “naturalizzazione del vigneto” ho trovato un po’ di approfondimenti sugli uccelli “buoni” per il vino, ovvero quelli insettivori che mangiano i parassiti, contribuendo a mantenere in equilibrio il vigneto. Nel Manifesto ho voluto, quindi, rappresentare i grappoli circondati dalla loro fauna “buona”: l’upupa, il torcicollo, l’averla e le farfalle”.
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