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Il Messaggero

Franciacorta, un pranzo con le bollicine ... Non è facile. Ce la stanno mettendo tutta, in Franciacorta, per fa sì che lo spumante di quelle terre assuma al cospetto di tutti gli appassionati la stessa aura di nobiltà, di spessore, di austerità, che nel mondo è prerogativa solo dello Champagne. Fra i tanti problemi esterni e interni del mercato, comunque, molto si è fatto: prima l’ottenimento della denominazione controllata e garantita, quindi il riconoscimento che il termine Franciacorta, da solo, sta automaticamente a sottintendere la spumantizzazione (avviso agli aquirenti: mai dire pleonasticamente “vorrei uno spumante Franciacorta", ché da quelle parti, nel bresciano, si arrabbierebbero assai). Ci si sono messi di impegno, insomma. Il vero problema, forse, sta però nel fatto che agli italiani manca ancora, almeno in parte, la “cultura delle bollicine". Vale a dire pasteggiare con un grande spumante, saperlo abbinare non soltanto alle vittorie dei piloti della Formula Uno, saper godere delle caratteristiche straordinarie che la spumantizzazione in bottiglia regala - non esiste un’altra tecnica, in campo enologico, di così incredibile suggestione, difficoltà, longevità, fascino, maestria -. A conferma di questo basti ricordare, per tutti, l’errore grossolano e frequentissimo di stappare un millesimato secco, profondo e complesso al momento del dessert. Che invece nulla“c’azzecca". Proviamo a ricordare, allora, che anche il Belpaese è patria di grandi spumanti; che non è sbagliato destinare loro persino una parte del pranzo; e, non ultimo, che i migliori esempi tra questi possono anche essere conservati in cantina per un certo lasso di tempo, ad acquisire ulteriore regalità. In alto i calici, allora. Ovviamente, dopo averli riempiti con un Franciacorta. Come il Brut di Barone Pizzini ad esempio (12-13 euro), ottenuto da uve chardonnay e frutto di una maturazione sui lieviti di trenta mesi. Dal perlage fine e persistente e con richiami floreali accattivanti di acacia, mimosa, tiglio e ginestra uniti a sentori fruttati di mela, pera, ananas e pesca. Fresco e morbido anche all’assaggio, risulterà non soltanto perfetto aperitivo, ma anche un felice compagno per antipasti di mare o per un buon risotto con gamberi e fiori di zucca.

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