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Il Messaggero

E brindavan le stelle di San Lorenzo: domani sera, tempo permettendo, l’Italia si mobilita per un’iniziativa che l’anno scorso raccolse un milione di persone ... Una festa contro la jella. Un brindisi che sa di esorcismo e di coraggio. E trasparenza, trasparenza assoluta, sul vino che sarà, e su quel che è successo in vigneto. Un attimo (pochi giorni sono un attimo, per una vigna) dopo la grande paura della grandine da record e dei nubifragi disastrosi, il mondo del vino italiano è già in breccia. Invita e accoglie i suoi ospiti, soprattutto giovani. Si fa forza. E sorride.
Si chiama “Calici di Stelle". È una delle due feste nazionali volute, ogni anno, da una manciata di anni,da quel motore propulsivo della nuova percezione e diffusione trasversale della passione del bere bene (ma è di più, è un contagio culturale che parla di terra e territorio) che è il Movimento Turismo del Vino. Una è “Cantine Aperte", il D-day divenuto addirittura mondiale, in cui i produttori si aprono per un giorno alla libera visita di chi arriva da loro, ed è in primavera. Poi è arrivato questo “Calici", varato in intelligente combutta con un’altra associazione, quella delle Città del Vino.
L’idea è quella di una festa di piazza, ambientata nella notte dei desideri e delle stelle cadenti, quella magica di San Lorenzo: il 10 agosto stare con gli occhi puntati al cielo, in compagnia, in cerca di stelle cadenti, Ma con un calice in mano. E con un contorno di eventi (dalla musica all’astronomia) che renda la notte davvero speciale.
Quest’anno poi (e pare un gioco del caso) quelli del Movimento hanno deciso di abbinare alla piazza la cantina. Insomma, di fare un bis della festa di primavera, allargata al coté spetaccolar-cultural-festaiolo che molte città hanno approntato per l’occasione. Pare fatto apposta. Come a dire - proprio nella stagione più difficile degli ultimi anni per i vignaioli italiani - che chi fa questa agricoltura “alta" che è trarre il massimo da un vigneto e consegnarlo al gusto e il piacere dei prossimi anni, non ha paura di mostrarsi. Di far vedere cosa è successo veramente.
È un po’ una risposta indiretta anche agli operatori dell’informazione. Ai media. Che negli ultimi anni, in un gioco d’anticipo esasperato fino a divenire quasi perverso, si sono buttati a capofitto nel “cantare" vendemmie del secolo prima di mezzo agosto. Quando la vendemmia è iniziata forse per i bianchi in Sicilia, e in pochi altri posti. Quando dei rossi da invecchiamento e relative uve dispone ancora in toto quel partner del vignaiolo che qualcuno chiama natura, qualche altro il buon Dio.
Lo scorso anno, “Calici" ha avuto oltre un milione di aficionados. Quest’anno se ne aspettano anche di più. E si aspetta soprattutto un cielo meno crucciato di quello degli ultimi giorni. Un cielo in cui le stelle si vedano davvero, e sotto cui brindare abbia tutto il senso della festa.
Le iniziative abbracciano praticamente tutta l’Italia, ridivenuta in una ventina d’anni, gli ultimi, autentica Enotria. Terra da vino, da poco sotto le Alpi alle isole profonde del Sud. Quasi senza eccezioni di regione. A mettere in campo le loro forze sono oltre 900 produttori, quelli aderenti al Movimento.
A lato, troverete un “tamburino" con parte di quel che potrete trovare in giro. Qui, basti dire che se il Friuli privilegia l’arte visiva, la Puglia ha scelto la danza, come supporto all’assaggio, e la lirica. Che anche la Lombardia punta sulla musica, e sul cinema, visto che abbina al fascino del grande vino quello di Marilyn/Norma Jean. In Sardegna sarà notte di tango. E in Sicilia sarà (ne parliamo a parte) vendemmia di notte, ma illuminata solo da energia “pulita".

Bagno di luna per la vendemmia ...

La necessità: portare l’uva fresca in cantina, prima che il caldo bruciante del giorno di Sicilia, il sole che l’aiuta a maturare, possa indurre, proprio nel momento clou, effetti indesiderati, fermentazioni inconsulte da viaggio. L’opportunità: fare della vendemmia uno spettacolo magnifico ancor più che di norma. Sotto la luna e la luce dei riflettori. Accesi da energia pulita, frutto di un accordo con Enelpower che porterà in pochi anni l’azienda ad azionare le sue macchine con elettricità solare a costo zero. Gli autori: i Rallo di Donnafugata. Gente di vino, ma gente di pensiero. Josè, figlia dei titolari, bocconiana, ha avuto quest’anno il premio Bellisario. Scenario: i vigneti di Contessa Entellina, Palermo. Per chi è in zona, occasione da non perdere. Anche perché i vini sono superbi.

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