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Il Messaggero

Tradizione romana e nuove mode: l’ultima tentazione del wine bar ... Che cosa fa la differenza tra i wine bar di prima generazione e le nuove frontiere di questa forma di moderna di ristorazione? A prima vista tutto potrebbe sembrare uguale. Restano le bottiglie, i vini al bicchiere, le scelte di salumi e formaggi. Oppure le varie bruschettine e gallette. La vera novità non è nemmeno in una crescita della proposta cucinata. Il pubblico è il vero valore aggiunto che ha letteralmente rivoluzionato, ai tavoli dei wine bar, un modo di interpretare un intero universo di rapporti intorno al pianeta gusto. Non più consumatori passivi, quindi, ma clienti "dialettici" che stimolano questo tipo di locali in un rapporto forte basato sulla ricerca della qualità e della novità all'interno di binari "agili" di prezzi. E, specie in questi tempi di crescita dell'informazione gourmet, il confronto pubblico- wine bar produce effetti interessanti.

Trova felice conferma il principio nel locale di Carla Trimani, figlia di Marco, notissimo "enotecaro" di centenaria tradizione, che ha creato un locale moderno, vivace, dove la cultura del vino non schiaccia la parte cibo. Il risultato si vede da una carta ricca, rinnovata quotidianamente con una proposta del giorno che parla dialetto romano, ma si apre anche alle nuove mode. Al giovedì compaiono gli gnocchi, ma in abbinamento con zucchine e cozze. Molte le zuppe, dalla classica con le cipolle, alla pappa col pomodoro (con suggerimento allo chef di tenere mano meno generosa nei condimenti). Oppure ci si può far tentare da offerte solide come il baccalà al forno con cipolle, lo sformato di indivia riccia alle alici e pomodoro, il petto d'anatra. Inutile dire che le voci salumi e formaggi sono compilate con attenzione alla qualità. Si trovano ottime tome d'alpeggio, il raro Bettelmat (versione sofisticata della fontina), caprini nostrani e francesi (splendido il Brin d'amour) di sicura seduzione. Stesso discorso per il salame cotto piemontese, per il prosciutto iberico, e per lonza e salamella piccante fatti apposta per la casa da un artigiano di Sutri. In evoluzione la voce dolci, con cose buone, ma anche con qualche dettaglio da registrare. La scelta dei vini se la gioca su più di cinquecento bottiglie, mentre anche le scelte al bicchiere seguono buoni filoni tematici. Se no che wine bar sarebbe?

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