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Il Messaggero

La classifica del Wine Spectator ... Ed ancora un Chianti perfetto per pollo e pecorino ... Ventuno italiani su cento. E' questo il responso della statunitense Wine Spectator, la più autorevole rivista mondiale del settore, dopo aver stilato la sua annuale classifica dei migliori vini del mondo. Nel 2000 e nel 2001 il nostro Paese era uscito vincitore con Solaia e Ornellaia; oggi ci tocca la medaglia di bronzo grazie al Brunello '97 di Castello Banfi, che si vede superato soltanto dallo Chateauneuf-du-Pape '99 di Guigal e dal Cabernet Sauvignon Sonoma County Cinq Cèpages '99 di Chateau St. Jean. E' proprio l'annata '97 del Brunello, comunque, a dominare, con altri sei selezionati: Antinori, Frescobaldi, Ciacci Piccolomini, Altesino, Casanova di Neri, Poggio Antico. Punta di diamante di una graduatoria che vede ancora cinque aziende toscane menzionate, pur se con prodotti diversi: Capezzana, Avignonesi, Selvapiana, Terrabianca e Isole e Olena. A rigor di completezza, le altre cantine italiane presenti nella lista sono Clerico, Scavino, Beni di Batasiolo, Pio Cesare, Allegrini, Pieropan, Castello della Sala (altro marchio Antinori), Planeta e Feudi di San Gregorio. Dopo diecimila vini assaggiati, quindi, anche per Wine Spectator la Toscana è la regione enologica dell'anno.
Ma, a dirla tutta, non lo è non solo tra questi colossi, ma anche fra i vini di tutti i giorni: come sta a dimostrare, in edicola e in libreria, l'Almanacco del Berebene 2003 del Gambero Rosso. Degli oltre quattrocento vini premiati con l'Oscar Qualità-Prezzo, tutti sugli scaffali al costo massimo di 8 euro, settanta di questi sono equamente divisi proprio tra Marche e Toscana, a conferma del dominio enologico complessivo di quest'ultima. Leviamo i calici, allora, brindando con un altro validissimo campione regionale: non compreso, però, in nessuna delle categorie sopra citate. E' il Chianti Classico Brolio 2000 del Barone Ricasoli (12-13 euro), azienda presente da nove secoli nel comprensorio chiantigiano. Rubino al colore, ricorda la viola, la ciliegia e i frutti di bosco: tutti vanigliati dall'affinamento di un anno in barrique. Fresco e morbido all'assaggio, si rivela anche pulito, equilibrato, accattivante, di buona persistenza. Felicissimo con pollame arrosto e con pecorini di media stagionatura.

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