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Il Messaggero

Riparosso, abruzzese per sapori robusti ... “La Cina è vicina", titolava un film di Bellocchio del 1967. Profeta, senza volerlo, anche in campo enoico. Dove la Cina inizia ormai a farci sentire il fiato sul collo non solo avvicinandosi, ma addirittura copiandoci. E' quanto successo con la storica denominazione del Valpolicella, che la Gold Hope Winery (società di Hong Kong con aziende nella Cina Popolare) ha voluto utilizzare per una linea di prodotti locali di cui il Gold Valpolicella e lo Yu-lin Valpolicella sono le punte di diamante. Ovviamente la reazione del Consorzio di tutela non si è fatta attendere: sono in preparazione pungenti missive dirette sia all'Istituto per il Commercio con l'Estero che al Ministero delle Politiche Agricole, tese a sollecitare gli organismi preposti a battere energicamente i pugni sul tavolo.
La questione fa il paio con un'altra vicenda che ha visto protagonista sempre un vino veneto, e di cui il Ministero e la Repressione Frodi si stanno occupando: e cioè l'immissione sul mercato, da parte del produttore australiano Primo Estate, di un Cabernet Sauvignon Merlot '99 Moda Amarone, che nella retroetichetta recita "...ottenuto usando il metodo Amarone dell'appassimento delle uve, che ha origine nella regione Valpolicella vicino al Lago di Garda nel Nord Italia".
La medaglia e il suo rovescio... Da una parte è significativo che il nome di un vino costituisca un paradigma produttivo; dall'altra, in tempi di omologazione organolettica, la perdita d'identità (con tutte le problematiche economiche connesse) ovviamente spaventa.
Fortunatamente di uve e vini straordinari, nel nostro Paese, ne esistono a iosa. Alcuni ancora lungi dall'essere scimmiottati: anche perché solo oggi, finalmente, se ne colgono appieno meriti e potenzialità. E' il caso del Montepulciano d'Abruzzo, uno degli esempi attualmente più convincenti. Il Riparosso 2001 di Illuminati, oltretutto, ha un costo veramente modesto per la sua qualità: 6-6,50 euro. All'occhio di un rosso rubino-violaceo, si propone al naso con sentori di viola, mora e marasca. In bocca è fresco, di buona struttura, ricco ma dal tannino equilibratissimo. Decisamente indicato per un bell'abbinamento con primi piatti a base di carne, agnello, capretto e pecorini stagionati.

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