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Il Messaggero

Oscar del Vino a Roma & Sa di viola, va bene sulla pasta al ragu’ ... Chi vincerà, tra gli enologi? Stefano Chioccioli, Carlo Ferrini o Willy Sturz? E tra le aziende, chi salirà sul gradino più alto del podio? Forse Ca' Marcanda, il gioiello toscano di Angelo Gaja? Oppure una delle altre due cantine site agli antipodi del nostro Stivale, cioè la siciliana Florio e l'altoatesina Castello di Schwanburg? Lo sapremo domani sera, una volta che all'Hilton di Roma si sarà conclusa la cerimonia di premiazione degli Oscar del Vino: l'appuntamento annuale che vuole la delegazione romana dell'Associazione Italiana Sommeliers impegnata nell'ormai imprescindibile kermesse hollywoodiana, che stavolta avrà anche l'onore della differita tv (prevista per sabato 21 giugno, su RaiUno). Fra l'altro, dopo le 19,30, il pubblico potrà unirsi alla festa: degustando tutti i vini che fino a poche ore prima si saranno contesi la bella scultura bronzea firmata da Donatella Benotti (per informazioni e prenotazioni, tel. 06.35452718-35340371).
Complessivamente quindici le categorie menzionate. Si va dal miglior bianco italiano al rosso; procedendo per spumanti, dolci, vini stranieri, quelli col miglior rapporto qualità-prezzo. E ancora: l'etichetta più bella, il giornalista che più ha contribuito a divulgare il verbo enologico, il miglior sommelier, l'enoteca, la campagna pubblicitaria più convincente.
Un fiume di splendide bottiglie, ai vertici della produzione della Penisola. Alcune rare, come il Terminum della Cantina di Termeno; altre costose, come il mitico Monfortino di Giacomo Conterno. Altre magari da scoprire, o da riassaggiare con attenzione: anche perché appartenenti ad una categoria talvolta bistrattata, qual è quella dei rosati. Come ad esempio (senza nulla togliere ai due rivali nell'occasione, il Lagrein Rosato di Muri Gries e il Cerasuolo d'Abruzzo di Valentini) il Brindisi Rosato Vigna Flaminio 2001 delle Agricole Vallone (5,50-6 euro). Dal colore accattivante, propone al naso note dolci e fresche di rosa, viola, ciclamino, geranio, mela rossa, marasca, visciola, prugna e frutti di bosco. Fresco ed equilibrato anche in bocca, rivela un finale morbido e di buona persistenza. Da sposare a salumi, pastasciutte con ragù di carne, carni bianche ai ferri e zuppe di pesce che vedano la presenza del pomodoro.

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