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Il Messaggero

Vendemmi a Ferragosto: ma al vino il clima torrido fa bene ... Una vendemmia a Ferragosto? Niente di strano col tempo torrido di quest'estate bollente. Nella Franciacorta lombarda - una vera e propria Gerusalemme delle bollicine - non hanno dubbi. Con queste temperature il ciclo vegetativo delle viti ha subito un'anticipazione di almeno due-tre settimane (« è come se fossimo già al 20 luglio», ha sottolineato Roberto Bruchi, direttore dell'Associazione produttori vitivinicli della Toscana) da cui la necessità di anticipare i tempi. E' la stessa conclusione a cui sono arrivati anche i produttori toscani, che di fronte ad un andamento stagionale del tutto anomalo, già formulano previsioni sull'annata che verrà. Il responso è tutto di segno positivo. Le piante non hanno sofferto, nonostante caldo e siccità: la vendemmia 2003, quindi, a meno di capricci del tempo - chi non ricorda le piogge torrenziali dello scorso settembre ? - dovrebbe essere di elevata qualità. Al massimo potrebbe essere penalizzata un poco in termini quantitativi, ma la qualità dovrebbe essere di assoluto livello. Un effetto positivo della siccità, insomma, che viene a premiare un comparto produttivo di notevole importanza nella nostra bilancia commerciale, per un valore intorno ai settemiliardi di euro. «E' troppo presto per fare previsioni assolute», spiega Tiziana Frescobaldi, sofisticata produttrice di una delle grandi, storiche case di Toscana «ma credo che, specie nei rossi, la componente climatica possa regalare un corpo e una potenza che, se ben controllate in cantina, possono dare vita ad etichette da conservare e da bere - con grande gioia - da qui a quindici anni».

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