Il Messaggero

Addio a Luigi Veronelli: poeta del buon vino, “canto della terra al cielo” ... «Il vino è il canto della terra verso il cielo» amava dire Luigi Veronelli, guru del palato e padre nobile di tutta la critica enogastronomia italiana e non solo. Un guru che non c'è più, perché lunedì, forse per verificare se in Cielo si pratica una "onesta voluttà" (come titolava il suo libro l'Umanista Platina, a lui tanto caro) Veronelli è mancato a Bergamo dopo una malattia vissuta in dignitoso silenzio. Classe 1926, lo zodiaco nei Pesci, segno di sognatori saturnini, questo grandissimo gourmet arriva alla civiltà del gusto da una solida cultura classica. Ma anche da un senso quasi mistico del buono. Grande raccontatore, amava ricordare che era stato suo padre ad insegnargli come avvicinarsi a un bicchiere di vino. Cuore, sensi, metodo: in fondo il grande gastronomo non sarebbe stato altro che il prolungamento del bambino in calzoni corti che si accostava a un bianco. Ma è il 1956 la data che cambia il corso della storia della cultura della gola in Italia. E' in quest'anno cupo della politica - i carri armati russi sono a Budapest - che Veronelli lancia una sua rivista, Il Gastronomo, destinata a sdoganare nel nostro Paese il cibo da una dimensione tra il peccaminoso e il contadino, per farne centro di una riflessione culturale. «Gino Veronelli», sottolinea Enzo Vizzari, direttore delle Guide dell'Espresso «è il punto di partenza indispensabile, il "pilgrim father”, da cui parte tutta la critica gastronomica italiana». E senza dubbio nessuno quanto Veronelli ha contribuito a valorizzare, scoprire, far crescere i nostri vini. Tanto per intenderci, la Barbera sarebbe ancora un vino maltrattato da una produzione senz'anima, e il Picolit, un grandissimo del Nordest, sarebbe ormai scomparso. Ansia di divulgazione, di far conoscere, di non fermarsi mai, di fare del piacere della tavola un discorso culturale sono temi che non hanno mai abbandonato Veronelli, inventore con Nonino del premio Risit d'Aur, giornalista infaticabile nelle sue rubriche sul Giorno, oltre che editore di una serie di Guide su Vini e Ristoranti d'Italia che hanno fatto nel tempo tendenza.