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Il Messaggero

E’ un Barolo del’98 il miglior rosso d’Italia ... Parla piemontese il grande vino d'Italia. Questo il responso dei super esperti della Guida dell'Espresso 2006, giunta quest'anno alla sua quinta edizione: un grand tour di 16mila assaggi, prima di arrivare a una selezione di 900 etichette di eccellenza. «Dall'Alto Adige alla Sicilia», spiega Enzo Vizzari, curatore delle Guide del gruppo (sua, anche la responsabilità sulla Guida dedicata ai ristoranti d'Italia, da pochi giorni in distribuzione), «assistiamo a una crescita positiva, d'immagine e di qualità, del vino italiano». Parola d'ordine: puntare sull'identità, specie di fronte alle grandi sfide dei mercati internazionali. E proprio sotto questo profilo, l'Italia del buon bere ha tributato ieri omaggio a Firenze a "Sua Maestà il Nebbiolo". Nella ottocentesca stazione Leopolda, in collaborazione con la Camera della Moda, la scenografia era degna di Hollywood, con un allineamento di bottiglie straordinario, vero e proprio riassunto dell'eccellenza della nostra produzione enologica. Tra i 140 vini registrati col punteggio top delle “cinque bottiglie” (da 18 a 20/20), ben 48 sono grandi classici piemontesi, con 37 etichette di Barolo a fare la parte del padrone. Così è per il Barolo '98 Monfortino di Giacomo Conterno, manifestazione suprema di tipicità nell'eleganza e nella potenza, classificato con uno stellare 19.5/20. Diversa è invece la storia per la Toscana che, mai come quest' anno, si trova fortemente distaccata dal rivale Piemonte, complici anche le annate "magre" 2002-2003, specie se comparate al grandissimo 2001, che è stata invece sublime per i piemontesi. L'eccezione? Il Brunello di Montalcino, ad altissimo livello con il millesimo 2000, oltre che con la riserva 1999. Mentre il terzo incomodo risulta il Veneto, che riscuote solide conferme coi suoi Amarone (Dal Forno segna un formidabile 19/20), ma anche, nei bianchi, col suo Soave, un vino sempre più caratterizzato in qualità e personalità, oltre che in crescita di immagine nei mercati internazionali. L'affresco dell'Italia del vino è completato da una Sicilia in gran salute, da un Alto Adige ricco di sorprese, oltre che di conferme, con solide prestazioni anche dell'Abruzzo del Trebbiano e del Montepulciano. Segna risultati importanti anche la Liguria, da sempre considerata una regione sonnacchiosa, mentre il Lazio conferma la validità del Frascati e dei suoi bianchi, anche se è col rosso della azienda Falesco di Montefiascone che raccoglie il top dei punteggi.

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