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Il Messaggero

Cerasuolo Pie’ delle Vigne, il giusto merito alla categoria dei grandi vini “ rosati” ... Spesso è la chiave di volta, anche se non tutti gli appassionati ne sono del tutto consapevoli. Perché, ammesso che esista una categoria di vini capace di salvare capra e cavoli, soprattutto in estate, questa è proprio quella "rosata": da molti invece considerata figlia ibrida di bianchi e rossi, o addirittura una mescolanza tra questi (pratica che la legge italiana non consente).
D'accordo: è pur vero che in quest'ambito non si è ancora arrivati al capolavoro mozzafiato: però è innegabile come nell'alta stagione il vino rosato sia capace di coniugare ecletticamente sfizi freddi e caldi, salumi o zuppe di pesce, pastasciutte o roast beef. I primi a crederci sono ancora i tipi del Gambero Rosso, che hanno editato la terza edizione della loro guida ai vini rosati (128 pp, 10 euro), dove il meglio d'Italia è sviscerato da nord a sud.
Oltre 300 etichette, e un abruzzese su tutti: il Cerasuolo Pie' delle Vigne di Cataldi Madonna, azienda meritevole ma non solo nei rosati. Assaggiare, per credere, il bianco più tipico: il Trebbiano (6,50 euro), dai ricordi di mela, agrumi, susina, fresia e mimosa. In bocca è fresco, sapido, ammandorlato. Perfetto su un rombo o un pesce San Pietro.
Autore: Fabio Turchetti

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