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Il Messaggero

Falanghina del Sannio, fresca e morbida, giusta con i crostacei ... Fra tutte le regioni viticole del nostro Meridione, quella che oggi sta forse più rumoreggiando, in senso propositivo, è probabilmente la Campania: che fra i meriti rossisti dell’Aglianico e i riconoscimenti della Denominazione Controllata e Garantita per due bianchi famosissimi, quali Fiano d'Avellino e Greco di Tufo, vive di dinamiche e di risultati talvolta rilevanti, spesso frutto anche di giovane imprenditorialità.
Per mettere meglio a fuoco quel panorama, allora, ecco la seconda edizione di “Vini della Campania” (Edizioni dell’Ippogrifo, 23,80 euro), dove il bravo Luciano Pignataro, autore del volume, racconta 240 aziende e 1500 etichette per filo e per segno, dividendo i capitoli per zone di produzione, dal Sannio al Cilento, dall’Irpinia al Casertano. Veramente un testo esaustivo, dove vengono citate anche molte realtà emergenti, che un giorno potrebbero togliersi belle soddisfazioni. Ad esempio la cantina Santiquaranta: la cui Falanghina del Sannio 2006 (8 euro) rivela caratteri minerali e di frutta esotica, pera ed agrumi. In bocca è fresca ma morbida, equilibrata, dinamica e di buona persistenza. Un bianco eclettico, ma che sui crostacei farà di certo un figurone.

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